domenica 26 luglio 2009

Imperatori romani. Una storiaccia di cani.

E' pomeriggio inoltrato. La calura è soffocante, Lupina da dentro la sua postazione-acquario, osserva intorpidita il paesaggio campeggistico semi deserto.
In realtà, solo chi la vede da fuori può pensare che stia osservando.
In realtà, ella si è dipinta due occhi sulle palpebre, ha appoggiato il mento sulle mani, e dorme.

Ma ad un certo punto, un campeggiatore turba il suo placido sonno di receptionist mentalmente assenteista: un pensionato smagliettato, con pantaloncini optical che ricordano tanto la pavimentazione dei bagni delle sue scuole elementari, si avvicina con fare deciso alla sua postazione.
Nonostante gli accidenti e le parolacce espresse solo a livello mentale, Lupina si scuote dal sonno profondo, e si appresta a dare udienza al gentile utente.
"Buongiorno signorina!"
"Buongiorno, Signor Campeggiatore Anziano e Senza Maglietta. In cosa posso esserle utile?"
"Ha visto entrare qui una coppia di giovani con un cane giallo?"
Lupina è imbarazzata. Vorrebbe confessare che stava dormendo, ma teme ritorsioni lavorative, e si informa meglio.
"Ehm, veramente non ci ho fatto molto caso... ma quando sono entrati?"
"Adesso! Come ha fatto a non vederli?"
"Ma.. io veramente... ehm, stavo guardando lo schermo del computer... dovevo fare una cosa, ehm, ero un po' distratta"
"Non è possibile, sono passati ADESSO"
"Ehm, effettivamente forse li ho visti, ora che mi ci fa pensare, solo che ehm, non ci ho fatto molto caso"
"Ecco, quei due lì sono due DELINQUENTI!"
"Accidenti, cosa hanno combinato?"
"Ha visto quel cane giallo brutto, un po' marroncino, grosso enorme con una capocciona così?"
"Ah, sì" mente Lupina, "l'ho visto, certo."
"Lei mi deve dire come si chiamano, io vado dai carabinieri , li devo denunciare!"
Si inchina sotto il bancone, e riemerge brandendo sotto l'ascella un kalashnikov a forma di cane-topo, il quale comincia a mitragliare un'abbaiata stridula fastidiosissima: "Vede questo povero canetto mio? Quel cane giallo brutto ha tentato di mangiarlo!"
"Su, i cani non mangiano gli altri cani! Si saranno magari un po' azzuffati"
tenta Lupina in modalità esperta cinofila, "sa come sono i cani, quando si vedono si annusano un po' il sedere, e se non si piacciono si abbaiano"
"Ma quel cane lì è un DELINQUENTE!" insiste il signore smagliettato, minacciandomi col topo, "Ci ha aggrediti fuori dal supermercato! Mi ha fatto cadere in un'aiuola, ho sbattuto il sedere per terra per salvare il povero canetto mio (Lupina comincia a sospettare che il kalashnikov si chiami proprio Povero Canetto Mio, vista l'insistenza) dalle grinfie di quel cagnaccio! Ma non finisce così, io li denuncio! Però lei mi deve dire come si chiamano."
"Ah no, questo proprio non posso. Anche perchè non so chi siano, abbiamo 300 piazzole con un migliaio di utenti, non posso ricordarli tutti."
"Ma magari si ricorda il cane. Aveva un nome che avevo già sentito... un nome strano... un nome... da imperatore romano!" esulta il padrone del Povero Canetto Mio.
"Si chiamava... mmh, non mi viene in mente."
Lupina fa uno sforzo sovrumano e tenta: "Ehm, Nerone?"
"Nono, in un altro modo"
"Traiano?"
"No, no, che Traiano. Era proprio un altro nome. Da imperatore romano, ha presente?" ribadisce il Signore Smagliettato.
"Boh, Cesare... Tiberio? Marco Aurelio? Diocleziano?"
"Noooo, un altro nome! Mi aiuti!"
Lupina vorrebbe dire al Signore Anziano che fino ad ora gli imperatori li ha detti tutti lei e lui nemmeno uno, e che sta facendo uno sforzo sovrumano per ricordarseli, ma si contiene.
"Romolo Augustolo? Pertinace?" Fine dei nomi. Non gliene vengono in mente altri.
"Nooo" risponde seccato il padrone del Povero Cane Mio. Momento di pausa.

"Ecco come si chiamava! " mi annuncia trionfante, "Si chiamava BIRILLO!"



A volte mi chiedo se ho le visioni, o se qualcosa in quello che mangio quotidianamente è avariato.
Forse ho un pallino di grasso che mi preme una vena nella testa.
Boh.

martedì 21 luglio 2009

Maschilismo

C'è un bambino che gioca sul pavimento della cucina.
In una mano stringe una mietitrebbia, nell'altra un furgoncino rosso marca Renault, uguale uguale a quello dell'adorato zio S. Il bambino parla a voce alta, a due voci: una profonda e virile (o almeno ci prova) appartiene al guidatore della mietitrebbia, l'altra, stridula e chioccia, all'autista del furgoncino.

"Signora, fammi passare." dice la voce profonda
"Non posso, mi si è fermato lo furgone!" risponde la vocetta. Chissà come mai il Nano, quando mette l'articolo determinativo alla parola furgone, gli viene fuori questa roba che sembra italiano medievale, o dialetto marchigiano.
"Mi importa una sega, signora, io ciò da andare a lavorare! E muoviti, befana!"

Mi sa che devo fare un bel discorsetto ai guidatori di auto di sesso maschile della mia famiglia. Mh.

mercoledì 15 luglio 2009

Conversazione in Toscana

Come alcuni piccoli lettori ricorderanno, Lupina per sei ore al giorno vive in un acquario, munito di finestrella che si affaccia sulla libertà e sull'infinito.
Sul davanzale di questa finestrella, si appollaiano svariate tipologie di avicoli: molte galline, qualche galletto, diversi piccioni, polli mugginesi e talvolta, perchè no, qualche cappone.

Nel campeggino-pollaio comunale, una volta a settimana, si organizza una serata danzante che riscuote un successo impressionante tra i piccoli abitanti del villaggio: coloro che sono adusi vivere dalla mattina alla sera in costume da bagno e lardi al vento, d'improvviso si immergono negli armadi e ne escono azzimati, truccati, impomatati e ricoperti di glitter. Le signore in sovrappeso prediligono ovviamente la roba aderente e i veli, dimostrando che il buon gusto è davvero un fatto personale (ovviamente non loro). I mariti, dal canto loro, non possono rimanere indietro: e allora vai coi completi di lino con giacca a quadri, rigorosamente spaiati. Qualcuno indossa cravatta, altri più coraggiosi persino il cappello tipo panama.
La serata danzante è ambitissima dai nostri clienti. Le aspettative sulla qualità dell'orchestra e del repertorio sono altissime, e non è raro raccogliere lamentele la mattina dopo.

Questo accadde a Lupina alla vigilia della festa.

C'è questo ometto che arriva a giugno, bianco come un cencio.
Questo ometto è pensionato, porta al mare i nipoti nelle prime ore del mattino, e già il secondo giorno assume il suo tipico colore da gamberone arrostito, segno che i solari che usa non sono di buona qualità oppure che il sole del primo mattino non è così innocuo come dicono.
Lupina, se vede questo signore vestito e non ustionato, non lo riconosce.

"Buongiorno, bella donna!"
"Salve, signor Arrostito. Mi dica pure" . Così si leva velocemente dai coglioni, pensa Lupina, che ciò da leggere gugolniùs
"Senta un po', ma lei è libera stasera?"
"Temo di no, caro signore"
"Ma lo sa che c'è la serata danzante, vero? Lei lo balla il tango?"
"Io? Certo che sì" mente Lupina, "solo che ho male ad un'articolazione e non riesco a fare bene le figure"
"Suvvia, con quello stacco di coscia! Lei è nata per il tango, se lo lasci dire da un tanguero!"
"Caro signor Arrostito, lei più che un tanguero mi sembra un bel tànghero. E poi il mi' marito non mi ci manda, è gelosissimo". Lupina pensa al Gig e alla Playstation, e a quella volta che si mise il bikini e la minigonna di quando era ventenne, i tacchi da mignotta, si cotonò i capelli e gli annunciò: ora vado a battere sulla Statale Aurelia, se hai bisogno fammi uno squillo al cellulare, e il Gig rispose senza neanche voltarsi MPGR (classico nitrito da Playstation), comprami le sigarette.
"Ma nooo, signoraaa, lei si deve rassegnare: il tango è il suo futuro, dia retta a me."
"Ma mio marito è un energumeno di due metri perennemente incazzato, con due avambracci grossi come bottiglioni da 5 litri. Io non ci scherzerei tanto, sa."
Lupina spera di aver così scoraggiato il corteggiatore sgradito.

"Dica a suo marito di non preoccuparsi: ho 68 anni, mi hanno operato due volte alla prostata e sono inoffensivo.
La aspetto stasera alle 21.00 alla pista da ballo: si metta in nero, che le sta bene"

martedì 7 luglio 2009

La sublime arte dello spannolinamento

Tecnicamente, la cosa è molto facile: si prende un nano di due anni e gli si spiega che la cacca e la pipì vanno fatte nel vasino, e che da adesso in poi il pannolino verrà utilizzato soltanto in orario notturno. Fine.

Poi, la pratica, è tutt'altro che semplice.

Prendete una Lupina con pochissimo tempo libero, che si riduce a fare la spesa alla Coop alle 19.30 di un martedì. Prendete un Nano che alle 19.30 non ha ancora fatto la cacca, ed è stato tartassato tutto il giorno da una nonna apprensiva e ansiosa con frasi coniate ad hoc (hai fatto la cacca? Ti scappa la cacca? Ti verrà mica in mente di fare la cacca? Come mai non hai fatto ancora la cacca?), et voila, il gioco è fatto.
Prendete ancora la sopradescritta mamma con poco tempo libero ed un carrello zoppo ripieno di derrate alimentari, spinto in un parcheggio strapieno nonostante l'ora tarda, ed un Nano che si fa improvvisamente taciturno e pretende di scendere dal sopracitato carrello claudicante. Prendete un Nano che, di botto, si ferma e dichiara: Al Nano scappa la cacca. A questo punto, la Madre Snaturata si sente in dovere di indagare:
"Ma quanto, amore di mamma? Ti scappa un pochino solo, vero?"
"No." decreta serio il Nano. "Al Nano scappa fotte fotte."

Ecco. Bene.

I casi sono due: 1. si torna di corsa nel supermercato, caricando di fretta e furia le buste della spesa (contenenti anche due preziose scatole di Magnum Algida, alimento dal quale dipende il benessere psicofisico del Paterfamilias e di conseguenza l'armonia familiare), si entra nel bagno pubblico e si tenta di non contaminare le chiappe naniche con un'asse del cesso su cui proliferano batteri grossi come gatti persiani, sorreggendo i suoi 15 kg con la sola forza di mani e reni per un tempo indefinito; 2. si sfida la sorte e si corre a casa, col rischio di compromettere definitivamente l'atmosfera salubre e benefica dell'abitacolo della Twingo, nonchè il seggiolino di sicurezza in dotazione, con macchie indelebili e odore sempiterno di discarica abusiva.

Mentre Lupina visualizza entrambe le scene, e si rende conto di non avere una mente abbastanza pronta per decidere quale delle due strade prendere, il Nano dà finalmente un suggerimento: "Il Nano si mette qui in un angolino e fa la cacca, mamma"

E in men che non si dica, si cala la mutanda con tutto quanto il pantalone, e si accinge a fare la cacca accucciato in uno spartitraffico.


A tutti coloro che leggono questo blog.
Se oggi pomeriggio intorno alle 19.40 vi trovavate a passare di fronte alla Coop di una cittadina balneare sulla costa toscana, ed avete notato una donna spettinata vestita di rosso, che vigilava su un bambino accucciato per terra, con il viso rosso e concentrato, sappiate che non ero io ma un'altra mamma con un altro bambino.

E se per caso attraversando la strada di fronte a quel supermercato, avete messo un piedino in fallo ed avete calpestato una cacca molto simile a quella di un cane, sappiate che avete maledetto il mammifero sbagliato.