domenica 7 marzo 2010

Autocensura

Quando il pargolame comincia ad elaborare concetti sempre più complessi, occorre un vocabolario adeguato. Il vocabolario adeguato si acquisisce facilmente per processo osmotico: così un nano treenne-e-mezzenne, se debitamente stimolato dall'ambiente familiare, perfeziona il proprio lessico sulla base di ciò che sente negli ambienti in cui vive.

E siccome qui in casa volavano cazzi, porcheputtane, ma vaffanculo brutto stronzo e anche parecchie maremme-fantasia (maremma ragnatela, maremma impestata fradicia, maremma incimurrita, ecc ecc), ma siccome soprattutto mi è stato fatto notare dalla maestra che in una mattinata il Nano ha snocciolato con nonchalance una decina di cazzi, io e il Gig, di comune accordo, abbiamo cominciato seriamente a lavorare sul linguaggio, al fine di epurarlo completamente da ogni contaminazione turpiloquia.
E non so se avete notato con quale finezza ho riportato gli eventi. Sto studiando da principessa, eh.

E devo dire che siamo stati bravi, e che probabilmente smettere di usare parole poco consone alla nostra levatura morale ci è costato molta più energia che smettere di fumare, ma tant'è. Clap clap, un plauso a noi!

Avete idea di cosa voglia dire affrontare un viaggio in macchina nel traffico del sabato pomeriggio, ritrovarsi in coda per 20 interminabili minuti (coda per cosa, poi? Boh), doversi mettere alla ricerca di parcheggio in un centro commerciale affollatissimo, SENZA POTER DIRE UNA SOLA, MICROSCOPICA, TIMIDA PAROLACCIA?
Roba da star male, giuro.
"Ma guarda quel cogl... cogli-cipolle di ciclista, ma che caz.. cazzabubbolo sta facendo? Ma razza di imb... imbellettato, ma vai a fare in cu... cucuzzolo della montagna, va'! Cret... ehm, cretese che non sei altro! Ma guarda che stronz... stropicciatore di vestaglie, guarda!"
E così ci possiamo sbizzarrire di brutto, per cercare di fare un po' di autocensura. Vi assicuro che tenersi è davvero difficile, e soprattutto stressante da morire. Ma se il Gig vuole sopravvivere indenne ai miei occhiacci terrificanti, si deve adattare anche a guidare fraseggiando di uccellini, cazzuole, stroncapettini ed altre parolacce travestite. Che brutte però, viene fuori un linguaggio da partita all'oratorio, quella in cui bisogna moderare il linguaggio perchè sennò arriva il prete e ti sottera coi nocchini.

Ebbene, cosa c'è di meglio che fare la fila al Conad di sabato pomeriggio, e ritrovarsi in mezzo alle persone che ti guardano perchè indossi una fascia di jersey nella quale dorme beatamente il tuo secondogenito -"oh, che bel pacioccone, oh che maniera originale di portarlo in giro, oh come soffre poverino tutto arrotolato su se stesso, oh signora per piacere lo tolga di lì che mi fa stare male, oh signora ma respira? ", e tutto ciò senza la soddisfazione di poter dire ma fatevi un corbello di cazzi vostri!- mentre il primogenito sceglie le caramelline allo stand accanto alla cassa?
Eh, cosa c'è di meglio?

E quale gioia vedere che il linguaggio epurato ha contaminato il ragazzino, il quale, mentre state amabilmente conversando con una signora di una certa età in fila dietro di voi, vi fa notare che mammma, il fratellino è un maialone, ha appena scoreggiato ed ha fatto la merda!
No, ecco, per dire.
Ma usare i sinonimi, no?
Mah.

8 commenti:

My ha detto...

aspetto questo momento con terrore.
non poter dire le parolacce è come trattenere lo starnuto.
la vita senza parolacce è una bomba ad orologeria, da qualche parte tutta quell'incazzatura poi uscirà comunque!

andare in giro con la fascia è UN INCUBO, la prima volta che ho fatto un solco in centro ne sono uscita stressatissima, chi non ti ferma ti guarda allibito per un totale di 100% di sguardi addosso.

e che cazzo!

France ha detto...

Ha ha mi sa che dovevate cominciare prima!
Noi siamo in una botte di ferro, moglie non bestemmia e non dice nemmeno parolacce, da sempre....per cui pian piano mi ha portato (diciamo mi sta portando) sulla retta via!
Se avessi avuto una moglie come me invece saremmo stati nella me...nella melma!

LGO ha detto...

E' durissima.
Soprattutto nel traffico. D'inverno si può cercare di ovviare con cappelli da nano di pelo lungo con copriorecchie iperimbottiti, ma d'estate? Tappi di cera?

Rita ha detto...

ahahahah troppo divertente!!!! e meno male che c'era il primo genito altrimenti chissà cosa avresti detto alle singore impiccione su "ma non soffoca?" :-)

cubo ha detto...

com'è bello vivere all'estero :D
però un "una fraccata di cazzi vostri no?" gliela potevi pure dire... a bassa voce casomai ;)

polly ha detto...

è sempre uno spasso leggerti lupi!!!!

Anonimo ha detto...

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Rabb-it ha detto...

Puoi sempre chiedere se sanno cucinare.
Dopodiché le invitavi a cucinarsi un pentolino di cavoli loro.

^_^

Oppure...
signora la sua lavatrice forse ha finito il ciclo di centrifuga, non è ora che vada a stendere?

^_^