mercoledì 25 febbraio 2009

Sonno, ancora sui rituali. Lo sfiancamento.

Bene.
La favola di Chicco Cacco è totalmente passata di moda.

Lo so, sono monotematica ultimamente, ma a me addormentare il Nano senza la pippa (che è stata riposta definitivamente senza traumi alla soglia dei due anni e mezzo) non mi riesce proprio.
Primo, perchè probabilmente un folletto malefico infila dei pasticconi di anfetamina nel piatto del Nano, col risultato di farlo correre per casa come un cavallo del Palio di Siena, secondo perchè dormire è una perdita di tempo anche per me, quindi capisco perfettamente che sia più interessante per un minorenne il saccheggio sistematico del cassetto delle lampadine nello stanzino.
I tentativi si concentrano più che altro nello sdraiarlo. Non è cosa semplice, il fetente ti illude di essere trapassato ma sul più bello scivola via come un'anguilla, dicendoti sciao, io vado a laborare, e se ne va col librino dei trattori sotto il braccio.
Così, ogni giorno, mi tocca inventarmi qualcosa di nuovo per bloccarlo nel letto. E non è cosa facile, il ragazzo è esigente.

Ma da stasera, ho scoperto il segreto che riduce il Nano ribaldo all'impotenza.
Trattasi di cosa assai semplice ed immediata, alla quale non avevo pensato: l'elenco.
Il potere della noia dell'elenco è una cosa disumana. Fa cascare le braccia a chiunque.
Chi di voi non ha provato a leggere la Bibbia, ed ha rinunciato al capitolo dei Numeri? Vero che fa cascare le braccia anche all'archivista più allenato?
E da stasera, si mette in atto questa strategia, che pare di sicuro successo.

"Amore di mamma, ora ti racconto una storia"
"No, mamma, io ccappo"
"Ma no che non scappi, senti che bella storia che ti racconto:
C'era una volta una lepre ubriacona, che incontrò una volpe ubriacona. E sai cosa fecero? Andarono al bar. E ordinarono un chivas regal, un negroni, un black russian, una caipirinha, una caipiroska, un mojito, un glenfiddich, una pinha colada, un manhattan dry, uno screwdriver, una tequila sunrise, un alexander, un banana daiquiri, un bloody mary, un bellini, un gin fizz, un irish coffee, una super tennents, una leffe, una corona..."

Il Nano non è arrivato neanche ai liquori da donna. E' stato un successone.
E domani sera il Nano ribaldo troverà sul comodino l'elenco telefonico della provincia di Treviso del 2003, che è l'unico che possiedo attualmente per una serie di curiose motivazioni che non starò a scrivere.

Sempre che non sia in coma etilico.

venerdì 20 febbraio 2009

La favola di Chicco Cacco

Ecco una favola allegra e gioiosa, lievemente minacciosa e molto poco montessoriana, che il Nano adora ascoltare.
Solo che raramente arriva al finale: o si è pesantemente addormentato, oppure se n'è già andato a farsi i cavoli suoi.
Comunque la voglio fissare qua per futura memoria, e anche per ispirare tutte quelle mamme che vedono la conquista del vasino e delle funzioni corporali come una cosa ancora lontana all'orizzonte.

Si prega di non leggere, se deboli di stomaco o molto suscettibili.


C'era una volta un bimbo, che si chiamava Chicco Cacco, che si faceva sempre la cacca addosso.
Un giorno la mamma, esasperata dalla spesa mensile per i Pampers, lo minacciò con una padella: "Guarda Chicco Cacco, ora questa storia deve finire: o ti attrezzi e cominci a fare la cacca nel vasino, o altrimenti ti prendo a padellate!"
"No, non se ne parla. La cacca me la faccio addosso, e se mi togli il pannolino non la faccio più!" rispose Chicco Cacco indispettito.
"Guarda, Chicco Cacco" lo avvertì la mamma spazientita, "è molto pericoloso reggere la cacca: ti può scoppiare la pancia!"
"Pfui!" rispose sprezzante il ribaldo Chicco Cacco. "Questo è da vedersi."
Passa un giorno, e Chicco Cacco comincia ad avere un po' di mal di pancia. Diventa tutto rosso e si apparta in un angolino.
Passa un altro giorno, e Chicco Cacco è ancora nel suo angolino, ha la sudarella ed è diventato tutto blu. Non riesce più a giocare, non guarda neanche la televisione, concentrato com'è a reggere la cacca.
Passa un altro giorno, e Chicco Cacco non riesce più a giocare, è tutto sudato ed è diventato di un bel color verde petrolio, gli si annebbia la vista e comincia ad avere le prime visioni.
Allora la mamma, preoccupata, gli dice: "Chicco Cacco, guarda che adesso scoppi! Devi fare la cacca nel vasino, altrimenti rischi davvero di sparpagliarti in mille pezzi nell'etere."
"No, mamma io non v BAAAAAAAM!
Ma Chicco Cacco non fa in tempo a terminare la frase, che gli scoppia la pancia e i suoi pezzi si sparpagliano nell'Universo.

FINE.

lunedì 9 febbraio 2009

Stella stellina

Stella stellina
la notte si avvicina
la mucca traballa
la fiamma è nella stalla

Dormi bambino
che mamma ha bevuto il vino
non si ricorda la filastrocca
ha gente a cena e gli gnocchi in bocca.

Stella stellina
la mucca si avvicina
la mamma si avvinazza
il babbo si imbarazza.
Son cotte le crespelle
son pronte le padelle
l'arrosto è nel forno
manca solo il mio ritorno.

Stella stellona
non puoi fare il cattivo
interrompere la cena
già dall'aperitivo!

Chiudi gli occhietti belli
ho la roba sui fornelli
chiudi gli occhietti santi
a quest'ora già dormono tutti i lattanti.

Stella stellina
la notte si avvicina
non ti do il camioncino
non ti gonfio un palloncino
non si salta nella vasca
non si fruga in questa tasca
non arriva Babbo Natale
non si gioca col guanciale
non si mangia la cioccolata
ora ti do una martellata.

Ogni scusa è quella buona
oggi mamma non perdona
dormi bene piccolino
vado a bermi il mio quartino
questa sera tu ti arrangi
non importa se poi piangi.

Tu fai pure il tuo teatrino
non mi incanti signorino
tu fai pure la tua danza
tanto son nell'altra stanza
fai il burlesque, fai il vaudeville
Io ti lascio ad Estivill