lunedì 7 maggio 2012

A-social network

Ci abbiamo pensato a lungo, ne abbiamo discusso tra le mura domestiche e pure fuori, ma alla fine l'abbiamo fatto: siamo su Facebook.

Nell'epoca dei socialnetwork, noi Lupini non potevamo permetterci di rimanerne fuori. Abbiamo dunque posato per un momento la zappa e il badile, e ci siamo iscritti in questo meraviglioso mondo fatto di cazzi altrui.

Sì, dai. Diciamo la verità: Facebook, Twitter e compagnia bella servono sostanzialmente a farsi i cazzi degli altri in maniera discreta ed elegante. Perché spendere in telefonate alle amiche, nella speranza che ti diano informazioni su cosa fa quella e chi ha sposato quell'altra, quando con un click puoi connetterti col mondo e guardare le foto degli album altrui e trarre le debite conclusioni?
Io poi ho scoperto che in Facebook c'è tutta l'Armata delle Tenebre, ovvero l'esercito dei miei ex fidanzati al completo. Che tra le altre cose sono tutti amici tra loro, cosa che mi inquieta moltissimo. Li immagino a mandarsi messaggi privati in cui parlano male di me, di quanto non capissi le loro esigenze di maschio, fino poi a scivolare sugli apprezzamenti estetici sulla mia cellulite e sull'alitosi mattutina che talvolta mi affliggeva in gioventù. D'altro canto, io mi vendico mentalmente nella mia piccola solitudine meschina notando i loro difetti fisici: il gozzo, la calvizie, il prolasso dei muscoli facciali, l'addome rilassato, il culo basso, le bagioge. 

A me alle superiori piaceva uno che era bello e dannato, e naturalmente non mi cacava di striscio. E non mi caca di striscio neanche adesso visto che ha lasciato in sospeso la mia richiesta di amicizia (L., se mi leggi, MALAFFACCULO!). La mia mamma, invece, si era convinta che dovessi frequentare un altro ragazzo, uno che piaceva tanto a lei. Uno con la faccia raccomandabile, alla Fabrizio Frizzi. "Tanto carino, tanto educato, si vede che è di buona famiglia, guarda che gusto nel vestire!" 
Nonna Ansia, yuu-huu?! Guarda un po' il ragazzino che ti piaceva tanto come è carino, nelle sue foto a torso nudo? Toh, hai visto cara mamma che il tuo beniamino, alla veneranda età di 38 anni, non si è sposato  e fa il vetrinista? Hai visto, cara mamma, che intensa vita sociale? E quanti amichetti che ha! Millequattrocentododici, tutti maschi. Chissà come mai nelle foto dei profili sono anche loro a torso nudo? Lo vuoi vedere, mamma, il suo album delle vacanze a Formentera? O preferisci quelle a Mykonos?

Se sei una che ama i glitter e le k, su Facebook puoi trovare sfogo ai tuoi istinti. Puoi crearti una pagina piena di  glitter lucenti e sfarfallanti, riempirla di foto di gatti e di bambini e scrivere cose tipo sono trp triste ke è morto Gim Morrison ke nn sapevo nemmeno ke stava male, e bearti dei millemila "mi piace", oppure collegandoti dal cellulare, dal palmare, dal cosochenonmiricordomaicomesichiama - ah sì - l'iPad, informare il mondo in tempo reale sulle cose tue personali, tipo ho mangiato gli asparagi e adesso mi puzza la pipì. Sì, perché ci sono persone che fanno anche questo.
Oppure quelli che fotografano tutto quello che mangiano.
O che scrivono sul proprio status quello che stanno cucinando.
A queste persone vorrei dire solo questo: sappiate che qui c'è gente a dieta. Innanzitutto. E poi che se   scrivete un post drammatico su come siete diventati ciccioni e di come la vita sia tragica quando si è costretti ad un rigido regime alimentare, non mettete le foto di Natale, quelle in cui vi strafogate di torrone e  di struffoli, che perdete di credibilità.

E poi ci sono quelli che gli piace.
Tu scrivi ho mal di testa e loro gli piace.
Ti è morto il gatto e loro gli piace.
Hai il ciclo assai doloroso e copioso, e loro gli piace.


A questa gente gli piace tutto. A volte non fai in tempo a scrivere qualcosa, che a loro già gli piace.
Potrebbero commentare il tuo status dicendo sono dispiaciuto per l'improvvisa dipartita del tuo amato gatto, oppure partecipo con con vivo rammarico ai tuoi dolori mestruali, e invece loro gli piace.
Poi li incontri per strada, quelli che gli piace, e non ti cacano.
Li fermi per salutarli, oh-ho, ti ricordi di me? Sono io, la tua amica di facebook, quella dei dolori mestruali! e loro ti guardano come se fossi l'alieno di Roswell.
E' sconvolgente, questa cosa. Non me ne capaciterò mai di come sia possibile.
Eppure.

Eppure nell'era moderna, nel web duepuntozero, certe cose bisogna proprio farsele andar giù.
Adesso però bisogna che stacchi. Metterò giù il cellulare, perché ho un'intera filata di pomodori da zappare.

Chissà se questo gli piace.

sabato 21 aprile 2012

Esempi molto poco calzanti

Il caro Nano è ormai diventato grande, ma non ha abbandonato le vecchie abitudini di un tempo: continua ad aggirarsi curvo per il giardino, con un secchiello in mano.
Se qualcuno gli si avvicina e si interessa alla sua strana attività, egli sarà lieto di mostrargli il contenuto del suo (apparentemente) innocuo secchiello: un pot pourri di orrendi lumaconi bavosi, insetti orripilanti e disgustose larve bianche di coleottero (ma lui dice che sono di fenicottero. Ed in effetti, viste le dimensioni...), il tutto frammisto a foglie di insalata smangiucchiata dalle povere bestie, ed abbondante cacca di lumaca.
Ho provato a distrarlo trasportandolo nella meravigliosa magia degli animalini di peluche e degli album delle figurine dei cucciolotti, ma non è servito a niente se non ad impoverire il conto corrente familiare e riempire la cameretta con l'ennesimo ciarpame di produzione cinese: egli continua a camminare come il gobbo di Notre Dame su e giù per il giardino, urlando di gioia alla scoperta di una ennesima bestiolina da catturare ed osservare.

Il problema è che poi non vorrebbe separarsene.

"Vedi caro Nano, queste bestiole* sono prigioniere. E come tali, soffrono"
"Mamma, ma cosa vuol dire prigioniere?"
"Vuol dire che sono prive della libertà, ed è una cosa brutta. Vedi," continua la mamma, arrampicandosi sulla ripa scoscesa dei diritti umani " questo secchio è una stanza, e tutti questi insetti sono bambini: sono certa che non ti piacerebbe affatto starci rinchiuso per tutto il giorno, senza poter uscire e senza la libertà di poter fare come ti pare"
"Ah, ho capito. E' una cosa tipo l'asilo. Allora ho ragione a non volerci andare."

Ecco. Quando si dice darsi la zappa sui piedi.


*leggasi creature schifose ed abominevoli, brrr.