martedì 13 maggio 2008

Aiuto!

Ci sono cose che si rimuovono dalla memoria, a volte perchè troppo veloci, a volte perchè poco interessanti, a volte perchè non pensandoci due volte si autocancellano.
Ieri ho ricevuto una proposta.

"Salve, siamo dell'Ente tal dei Tali del Comune di Blablabla. E' lei la signora Lupina?"
"Glub, sono io"
"Lei aveva partecipato ad un concorso indetto dal nostro Ente"
Sì, è vero. Sepolto nella mia memoria, ma da qualche parte ne serbo un lieve ricordo.
"Le comunichiamo che è risultata prima in graduatoria"
Glub.
"Si tratta di una prima assunzione con contratto a 4 mesi, e poi proroga a tempo indeterminato."
Glub.
Tempo indeterminato? TEMPO INDETERMINATO? A me questa parola suona come una condanna. Ma una dolce condanna. Una condanna meravigliosa, che mi permetterebbe di rilassarmi un attimo dopo tutto questo penare.
"Signora, c'è ancora? Avremmo bisogno di sapere se accetta. Perchè accetta, vero?"

Sì, cioè, no. Non lo so.
Ma mannaggia a voi, ma non mi potevate chiamare un mese fa, quando ancora brancolavo nel buio e moccolavo ardentemente contro la mia distrazione cronica, le mie inefficienze, le cattiverie della Rossellabrescia che adesso mi parla come una topogigia invece di uluarmi contro? Adesso che tutti mi fanno i complimenti per come sono diventata brava, proprio adesso che il Capo mi dice ma guarda, ti devo dire che in tanti anni di lavoro non abbiamo mai trovato una che impara così velocemente, come siamo fortunati ad averti trovato, proprio ora che abbiamo firmato l'armistizio.
Proprio ora che son dimagrita e la divisa della Maria Vincenza mi calza alla grande, e che la moglie del Capo ci ha pure trovato delle graziose scarpe da lavoro con tacco ragionevole.

E ora cosa faccio?

"Signora? Abbiamo bisogno di sapere velocemente una risposta. Accetta o no?"

Aiutatemi.

13 commenti:

piozzo ha detto...

la prima che ha detto.
Accetta. Lavorare per un ente e' molto meglio che lavorare per il privato.
Vai e colpisci. A patto che sia proroga sicura.

Anonimo ha detto...

Io lavoro in un ente locale da cinque anni mentre prima facevo, essendo laureata in architettura, l'urbanista. La scelta di lasciare un lavoro che mi piaceva ma aveva orari allucinanti e irregolari era stata determinata dal fatto che, avendo chiuso un grosso studio nel quale ero stata assunta a tempo determinato, trovavo solo lavoro da squali che mi pagavano una miseria e con partita IVA. Però ti devo dire che gli orari flessibili, lo stipendio sicuro, la tutela a tutto tondo sono sì cose bellissime e sono certamente ultra-fortunata... ma la soddisfazione la maggior parte delle volte te la devi o costruire tu per te stessa o dimenticare proprio. Anche se vado d'accordo con quasi tutti i colleghi ho spesso la sensazione di lavorare non per qualcosa di costruttivo o utile per qualcuno, ma per la burocrazia fine a se stessa. Non so se mi spiego.
Insomma, questa è la mia esperienza, per quello che vale: e se il lavoro che hai adesso e la situazione che sei riuscita a creare ti piace e ti appaga... io resterei dove sono.
Comunque tu sei di sicuro una donna molto intelligente, e saprai prendere certamente la soluzione migliore.
Un abbraccio. E complimenti!
Rossella

My ha detto...

Lupi, mannaggia.
ovvio che per darti consigli bisognerebbe anche capire di che si tratta?
c'è un minimo di "bello" in questo lavoro che dovresti fare?
lo stipendio?
gli orari?

quando mi capitano macro decisioni del genere cerco di ridurre tutto a numeri e calcoli, tanto per cominciare.....se vuoi ti posso aiutare.

PIKU ha detto...

LUPI, ORGANIZZATI, FOGLIO E PENNA, DA UNA PARTE I PRO DA UNA PARTE I CONTRO DEL CAMBIAMENTO.
LO STIPENDIO AUMENTA? GLI ORARI SONO COMODI? IL LAVORO A TEMPO INDETERMINATO E' PRESSOCHE' SICURO? IL NUOVO LAVORO E' PIU' VICINO A CASA RISPETTO AL VECCHIO? LE MANSIONI TI SEMBRANO PIU' INTERESSANTI E SODDISFACENTI? E' VERO IL DETTO "CHI LASCIA LA STRADA VECCHIA PER LA NUOVA SA QUEL CHE LASCIA MA NON SA QUEL CHE TROVA" MA DOPOTUTTO A VOLTE I CAMBIAMENTI NON FANNO POI TANTO MALE.

Trasparelena ha detto...

se è indeterminato sicuro io accetterei....

Anonimo ha detto...

ci dai qualche dettaglio? magari riusciamo ad aiuarti meglio...

forza!
paoletta

Anonimo ha detto...

Ciao Lupina,
bel dilemma il tuo!Per la serie quando troppo e quando niente!!
Devi veramente valutare tutti i pro e i contro e pensare a cosa ti gratifica veramente.
A volte qualche centinaio di euro in piu fanno sicuramente comodo ma se il prezzo da pagare è un lavoro ripetitivo e privo di emozioni, anche se sicuro e indeterminato, ti direi resta dove sei!
Ormai all'hotel hai conquistato la stima e simpatia dei colleghi e capi, conosci il tuo lavoro e sei il genio del pc!
A parte tutto, penso che nessuno dei nostri consigli ti serva realmente, solo tu sai bene cosa devi fare, e sono sicura che sarà la scelta giusta.
In bocca al lupo!
KIA

Anonimo ha detto...

accetta, lupina.
sarai sempre in tempo quando troverai qualcosa che ti piace davvero, e avrai fatto tutti i topi che vuoi, con tutte le garanzie di questo tempo indeterminato, per dire "signori, è stato bello, arrivederci".
E' un discorso piccolo borghese forse il mio, ma credimi, ora come ora penso che un pezzettino di c*lo me lo venderei per un TI.

Anonimo ha detto...

Cacchio, Lupina, che dilemma. Per onestà ti confesso che dopo averti letto prima e tanto più dopo questo secondo post ho ripensato a cosa farei io se tornassi indietro: lascerei un lavoro bello e appagante per l'Ente Locale? E la risposta, piccolo borghese anche la mia, è stata: "Non fare la stupida, Rossella! Certo che sì!!". In questi 5 anni ho avuto il mio bel congedo parentale pagato (che mi sarei sognata, prima) e una malattia di quasi due mesi (che prima mi avrebbe procurato di certo una graziosa e riconoscente pedata nel deretano...).
Un altro abbraccio
Rossella

thecatisonthetable ha detto...

SISISISISISISISISISI!!!!!!!!!!!!!!!!!

PS: dimagrita?! Come?! Dai, dillo... Dai... ;-)

Anonimo ha detto...

Accetta, cazzarola, accetta!!! Ti parla una felice dipendente a tempo indeterminato di un Comunello....

Anonimo ha detto...

Accetta!
E poi fai il secondo nano :)

Anonimo ha detto...

Accetta, vedrai che non ti pentirai. Lo so che adesso sembra troppo difficile perché il lavoro comincia a gratificarti e sei apprezzata e hai fatto tutto da sola e ti stai abituando mentre cambiare sconcerta sempre.
Però pensa a tutto ciò che potresti fare di non lavorativo, al tempo e le energie che potresti investire in un'altra direzione (nani, gatti, casa, ballo latinoamericano...). Oh, a patto che lo stipendio sia più o meno lo stesso, eh?
Biba