Grandi missioni nella vita.
De Andrè sosteneva che dai diamanti non nasce niente e dal letame nascono i fior, e a guardar bene aveva ragione.
I nostri due uomini-spazzatura se ne sono accorti.
Nel lieto campeggino comunale in cui presto quotidianamente i miei servigi, ci sono molte categorie di maschi: ci sono i manutentori, gli uomini delle emergenze, quelli delle pulizie e persino i disinfestatori, e tutti collaborano al mantenimento del bene comune, di buona lena o meno. In un angolino appartato, però, ci sono due omini che confabulano, guidando un ambitissimo porter elettrico carico di buste: sono gli uomini-spazzatura.
I due omini in questione sono ex operai in mobilità. Un tempo facevano un altro lavoro, che con la spazzatura non c'entrava un bel niente. E devo dire che quando sono stati assegnati a tale compito, sbuffavano non poco.
"Ma sei sicura che questi due faranno il loro lavoro?" chiede una Lupina poco convinta alla Direttrice Bellissima, di fronte ai due che ridono tirandosi manate sulla schiena, uniti nel dolore per il compito poco gratificante.
"Vedrai," mi risponde lei, donna di grande esperienza. "La spazzatura all'inizio disgusta, ma ha un suo fascino. Tempo due settimane, e questi due si saranno trasformati in perfetti uomini spazzatura."
E così è stato.
Dopo un'iniziale diffidenza, gli uomini-spazzatura cominciano a prendere confidenza col difficile compito di pulire il campeggio. La spazzatura unisce gli animi: in poco tempo, i due che si guardavano in cagnesco si sono trasformati nei due vecchietti del Muppet Show, quelli che criticano lo show e si sbellicano dalle risa. Passano e ripassano davanti al mio ufficio, carichi di buste azzurre (vetro e plastica), sacchi neri (rifiuto secco), secchiellini marroni (rifiuti umidi), residui di potature e foglie.
"Pronto, Vecchietto del Muppet n°1? Ci sarebbe da andare a dare una mano all'uomo delle pompe di sollevamento, deve svuotare tutti i pozzini, il campeggio altrimenti si allaga."
"Ah, io non posso assolutamente. Devo portare una furgonata di vetro e lattine alla discarica."
"Pronto, Vecchietto del Muppet n°2? Devi andare al palco, c'è un'emergenza: è andata via la corrente, e stasera abbiamo uno spettacolo."
"Non chiederlo a me, io devo andare a scaricare gli ingombranti."
"Pronto, Vecchietti del Muppet? Siamo terremotati, c'è stato un maremoto che ha sommerso l'intero campeggio, siamo in cima al tetto della Direzione e vediamo passare i cadaveri dei campeggiatori. Potete venire ad allertare la protezione civile e a darci una mano a scendere?"
"Ma che state scherzando? Ma noi siamo alla discarica, qualcuno non ha diviso bene la plastica dal secco e abbiamo dovuto disfare tutti i sacchi!"
Insomma, loro hanno una missione onorevole. Loro devono riempire il retro del furgone con composizioni artistiche di sacchi di immondizia sempre più ardite (l'altro giorno hanno riprodotto la piramide del Louvre con i sacchi neri, devo dire piuttosto artistica), e devono trasportarle alla discarica. Loro vivono una realtà parallela. La Direttrice aveva ragione: tempo poche settimane, e la differenziata è diventata legge di natura. Ramazzare le foglie è un compito non rimandabile. Non esiste cosa al mondo che distolga dall'ammucchiare i rami sul pianale del porter.
La gente muore per una misteriosa epidemia alla Cassandra Crossing? Peggio per loro. Gli uomini spazzatura devono ramazzare, incuranti dei cadaveri che gli si schiantano ai piedi. Il campeggio si allaga per un danno idraulico? Tzè, chissenefrega: loro hanno i sacchi azzurri da caricare. Quando sarà il momento, e solo allora, caricheranno le salme gonfie di acqua sul porter, e ricicleranno anche loro. Resta solo il dubbio: andranno negli ingombranti o nel secchiello dell'umido?
Io, dal mio ufficio-acquario dalle vetrose pareti, assisto a tutto questo affannarsi. E non posso esimermi dal porre la fatidica domanda: perchè?
"Perchè mentre rastrelliamo, le donne ci guardano."
Ecco.
I due omini in questione sono ex operai in mobilità. Un tempo facevano un altro lavoro, che con la spazzatura non c'entrava un bel niente. E devo dire che quando sono stati assegnati a tale compito, sbuffavano non poco.
"Ma sei sicura che questi due faranno il loro lavoro?" chiede una Lupina poco convinta alla Direttrice Bellissima, di fronte ai due che ridono tirandosi manate sulla schiena, uniti nel dolore per il compito poco gratificante.
"Vedrai," mi risponde lei, donna di grande esperienza. "La spazzatura all'inizio disgusta, ma ha un suo fascino. Tempo due settimane, e questi due si saranno trasformati in perfetti uomini spazzatura."
E così è stato.
Dopo un'iniziale diffidenza, gli uomini-spazzatura cominciano a prendere confidenza col difficile compito di pulire il campeggio. La spazzatura unisce gli animi: in poco tempo, i due che si guardavano in cagnesco si sono trasformati nei due vecchietti del Muppet Show, quelli che criticano lo show e si sbellicano dalle risa. Passano e ripassano davanti al mio ufficio, carichi di buste azzurre (vetro e plastica), sacchi neri (rifiuto secco), secchiellini marroni (rifiuti umidi), residui di potature e foglie.
"Pronto, Vecchietto del Muppet n°1? Ci sarebbe da andare a dare una mano all'uomo delle pompe di sollevamento, deve svuotare tutti i pozzini, il campeggio altrimenti si allaga."
"Ah, io non posso assolutamente. Devo portare una furgonata di vetro e lattine alla discarica."
"Pronto, Vecchietto del Muppet n°2? Devi andare al palco, c'è un'emergenza: è andata via la corrente, e stasera abbiamo uno spettacolo."
"Non chiederlo a me, io devo andare a scaricare gli ingombranti."
"Pronto, Vecchietti del Muppet? Siamo terremotati, c'è stato un maremoto che ha sommerso l'intero campeggio, siamo in cima al tetto della Direzione e vediamo passare i cadaveri dei campeggiatori. Potete venire ad allertare la protezione civile e a darci una mano a scendere?"
"Ma che state scherzando? Ma noi siamo alla discarica, qualcuno non ha diviso bene la plastica dal secco e abbiamo dovuto disfare tutti i sacchi!"
Insomma, loro hanno una missione onorevole. Loro devono riempire il retro del furgone con composizioni artistiche di sacchi di immondizia sempre più ardite (l'altro giorno hanno riprodotto la piramide del Louvre con i sacchi neri, devo dire piuttosto artistica), e devono trasportarle alla discarica. Loro vivono una realtà parallela. La Direttrice aveva ragione: tempo poche settimane, e la differenziata è diventata legge di natura. Ramazzare le foglie è un compito non rimandabile. Non esiste cosa al mondo che distolga dall'ammucchiare i rami sul pianale del porter.
La gente muore per una misteriosa epidemia alla Cassandra Crossing? Peggio per loro. Gli uomini spazzatura devono ramazzare, incuranti dei cadaveri che gli si schiantano ai piedi. Il campeggio si allaga per un danno idraulico? Tzè, chissenefrega: loro hanno i sacchi azzurri da caricare. Quando sarà il momento, e solo allora, caricheranno le salme gonfie di acqua sul porter, e ricicleranno anche loro. Resta solo il dubbio: andranno negli ingombranti o nel secchiello dell'umido?
Io, dal mio ufficio-acquario dalle vetrose pareti, assisto a tutto questo affannarsi. E non posso esimermi dal porre la fatidica domanda: perchè?
"Perchè mentre rastrelliamo, le donne ci guardano."
Ecco.
5 commenti:
Non a caso la ginnastica da etto ha lo stesso nome di una faccenda domestica: scopare ;)
Leela
Non a caso la ginnastica da etto ha lo stesso nome di una faccenda domestica: scopare ;)
Leela
ciao
mi son permessa di nominarti nel mio ultimo post
http://leggimy.blogspot.com/2008/08/ci-hanno-scoperte.html
grazie
(il commento è formale perchè lo copia/incollato a diverse blogger, fosse stato solo per te avrei scritto: o scema, ho parlato di te)
mi son mangiata un H :-(
Si può mica avere in prestito qualcuno dei tuoi colleghi, che io qui solo Microcefalo, Mervellina e Sassamaroni?! Che loro mica son divertenti come i tuoi...
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