La vispa Teresa
La Vispa Teresa è una bimbetta duenne, collega di asilo del Nano. Non ho detto compagna di asilo per un motivo preciso: la Vispa Teresa è davvero vispa, e darle della compagna di asilo è un grave affronto.
La mamma della Vispa Teresa appartiene a quella categoria di mamme che fanno della fatica bestiale una ragione di vita. La mamma della Vispa Teresa è una donna piena di iniziative culturali, che si autoviolenta per non strascicare la c tipica della nostra calata autoctona, parla con la figlia uno strano linguaggio fatto di inglesismi, francesismi e tedeschismi e mi fa fatica solo a vederla.
La mamma della Vispa Teresa ha messo al mondo una prole sconfinata, e l'ultima sua creatura è fonte di vanto.
Se vi capita di incrociare la mamma della Vispa Teresa, sappiate che sarete trascinati in un vortice di weltanschauung, di cut-off e di consommé, roba che figuriamoci se una caprona come me la capisce. Ma comunque io almeno lo so scrivere, non so se avete notato la maestria.
La Vispa Teresa ed il Nano hanno la stessa pediatra. La pediatra del Nano ha un'unica sala d'aspetto. I Nani dell'asilo tendono ad ammalarsi a scaglioni, e questo turno ci ha tristemente accomunati. Non c'è stata via di fuga.
Le abbiamo trovate entrambe, avvolte in caldi piumini rosa con gli sbuffi, ad attendere il loro turno.
"Guarda, mamma, c'è il Nano! Ciao, Nano, come stai?" Glub, la piccola Vispa Teresa ci tira la prima stoccata lessicale.
"Tata bimba uadda goscio callo loscio!*"
Siamo in ballo. Dobbiamo ballare.
Tento pietosamente: "Nano, saluta la Vispa Teresa", già consapevole della sconfitta sul campo.
"Ciao bimba, io ciò il callo!* Vedi? Vedi?"
Vispa Teresa: "Che bello, mi fai giocare?"
Nano: "No, te via. Te no callo*, te via!"
V.P.: "Allora io gioco da sola sul tappeto."
N: "No te peo, te via bimba. Ecco bamba, te no callo*"
Ecco che sto per fare la cosa più odiosa del mondo: dire al Nano di far giocare un altro bambino con un suo giocattolo. Che cosa pallosa. E si deve fare, perchè tutte le mamme degli altri malatini sono lì che ti guardano col collo proteso, tutte pronte a sentirti dire la fatidica frase. Io sono di quelle del checcazzomenefregavedetevelavoi.
La Mamma della Vispa Teresa mi blocca: "No, no, non intervenire. I bambini hanno bisogno di confrontarsi un po'. Su Teresa, fai vedere al Nano come si condividono i giocattoli"
Eh no. Eri partita bene, Mamma della Vispa Teresa, ti rovini così?
Ma probabilmente, certe partenze sottintendono un climax crescente per l'ego delle mamme. La Mamma della Vispa Teresa non si è retta più. E da lì ha cominciato.
"Vispa Teresa, fai sentire al Nano come si conta in inglese"
"Vispa Teresa, racconta al Nano dei tuoi cinque cagnolini razza Corgie, come quelli della Regina Elisabetta"
"Vispa Teresa, adesso devi dire l'alfabeto"
Nel frattempo, io cerco confusamente di pensare ad una cosa che il Nano sa fare a comando, ma mi vengono in mente solo il Gobbo e lo Zoppo, suoi grandi cavalli di battaglia, e desisto. Ma lui, quasi telepate, comincia a girare su se stesso e a ringobbirsi, ripetendo: "Mamma uadda io gobbo! Io zzzoppo!"
Ed io assisto impotente a tanto sfoggio di sapienza duenne, col mio Nano che è ancora parzialmente incomprensibile, che sa cantare Patettino Patettalo e Poldoldò - poldoldò- questo è poldoldò (ma almeno questa l'ha scritta lui), che si preoccupa solo del suo parco macchine e tortura poveri gatti innocenti, e nonostante queste dimostrazioni di scarso raziocinio, mia madre continua a sostenere che è un genio, è intelligentissimo, è un grande osservatore, vedi come rielabora - e magari lui sta semplicemente distruggendo qualcosa.
Ad un certo punto, la mamma della Vispa Teresa ha tentato il colpaccio, ha voluto strafare: ha preteso che riconoscesse le lettere sui poster della sala d'aspetto. Devo dire che la Vispa Teresa non se l'è cavata male.
Ma il gran finale è stato delirante: di fronte ad un poster informativo sulla scoliosi, la Mamma della Vispa Teresa ha tentato di mollare il colpo di grazia, quello che avrebbe distrutto la mia psiche di mamma e segnato miseramente il futuro del mio Nano imbelle.
"Teresa, cos'è questo?" chiede amorevole la Mamma, indicando una colonna vertebrale deformata.
"Un bruco".
Tiè. Eccheccacchio, qualche cazzata la dice pure lei, ogni tanto.
* Vorrei far notare che mio figlio sa parlare solo di camion e trattori. Qualcuno comprenderà la mia frustrazione da madre di maschio.
13 commenti:
a parte il fatto che mi chiedo in una sala di attesa di un pediatra chi è così malato da appendere una scoliosi lacerante invece di una bella foto dei dinosauri di "alla ricerca della valle incantata" e topolino e pluto che giocano in giardino .... ma, se posso permettermi, la prox volta inventati li per li una bella gara di coccole con tuo figlio oppure una gara di facce brutte ... al diavolo le mamme che dicono che sono perfette. baci Viola Mammola
Ma mandarla a **** no?
Scusa, ero talmente "presa" che non mi sono firmata.
Rossella
no, nella sala del pediatra non si dividono i giocattoli: il bimbo ci sputa e scatarra sopra come minimo; come fanno le vispe a non saperlo?
Giulia
Io ormai ho rinunciato: non gli faccio portare nessun giocattolo in giro, almeno non se lo litiga con altri dicendo "èèèmiooooo!!!".
Se proprio incomincia a litigarsi qualche giocattolo che le brave pediatre hanno pensato di lasciare in sala d'aspetto almeno posso cercare di farlo ragionare che non sono suoi!
Carla
Che mamma antipatica! Cosa voleva dimostrare con tanto esibizionismo? Che balls!! E il tuo "nano"..che carino!! Lo preferisco di gran lunga!I secchioni saputelli (gonfiati da mamme vuote, concedimelo..) non mi sono mai piaciuti. Anche perchè restano così anche da grandi!
Ma noo, invece era davvero adorabile! Solo che le mamme a volte mi danno da pensare...
Bah... Oramai saper leggere l'alfabeto è roba che san fare tutti.
Al contrario, l'alta interpretazione teatrale dello zoppo gobbo è un esercizio di stile che solo i grandi maestri sanno e possono affrontare.
VT, e soprattutto mamma di VT, beccati questa!
Tachi, tranquilla, tanto quando ha 16 anni la Teresa la fa fuori a coltellate sua mamma...Poi dà fuoco alla casa e dice che è stato un albanese di passaggio.
Novi Ligure docet.
E' da un po' che non passavo, passerò più spesso! Insomma, ci voleva! Queste madri così si meritano che i figli sul più bello sbocciolino chicche come queste. Tiè!
non so voi, ma io sono alle lacrime.
...eh, se ne incontrano di mammine simpatiche, eh!
Mi avete proprio fatto ridere, davvero, questa cronaca simpaticissima!
Hahahaha e menomale: per tutto il post ho pensato fosse un mostro, invece è una vera bambina :).
Non temere, credo che quel che si dica sia vero... le femminucce a quell'età sono una passo avanti, ma questo non vuol dire che poi i maschietti non le raggiungano... (da zitella non ho ancora capito quando, ma c'è chi giura sia così..).
Rimango dell'idea che il "callo" e il "bruco" hanno la facoltà di far capire molte cose agli adulti... cose sulle quali, forse, non ci soffermiamo più.
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