Perle.
Prima perla.
Il primo giorno di ferie, ovvero all'arrivo a Villa Lupina Bis (che in realtà si chiama Villa San Gaudenzio, ma non guardate me perchè io con questo nome da santo non c'entro proprio nulla), il Nano è cascato.
Forse dire cascato non è esatto.
Ha battuto una tronata sull'intonaco esterno, proprio vicino al portoncino di ingresso. Villa San Gaudenzio è stata costruita da un tedesco psicopatico, fissato con lo stile ischitano. Le case ad Ischia in effetti sono davvero belle.
Peccato quell'intonaco.
L'intonaco delle case in stile ischitano è una specie di crosta di carta vetrata a grana grossissima, sulla quale si potrebbe grattugiare il formaggio per la parmigiana di melanzane, se non fosse che lascia un orrenda traccia giallastra.
Sul nostro intonaco, la traccia è rossastra.
Il Nano, come vuole l'antica tradizione familiare delle sfighe, si è grattugiato la faccia sul lato sinistro.
Seconda perla.
La notte tra il secondo ed il terzo giorno di vacanza, il Nano vola dal letto.
Livido sotto l'occhio destro.
Roba che se ci beccano gli assistenti sociali, ce lo tolgono d'ufficio.
Terza perla.
Noi lupini, inconsapevoli dei pericoli, si decide di andare per un giorno alla spiaggia libera, rinunciando alla compagnia delle gite INPS tedesche e svizzere.
Appena giunti in loco, prendiamo coscienza dell'errore: l'ombrellone-sega che Villa San Gaudenzio offre in dotazione di default si rivela poco più grande di un verdone da caccia, non ha la punta e non c'è verso di piantarlo per terra. La sabbia oltretutto è tremendamente compatta, e occorrerebbe l'ausilio di una benna, o di una trivella. Si cerca di farlo star su con dei pietroni a contrasto col palo, ma la cosa si rivela alquanto difficoltosa, specie se un Nano continua ad usarlo come piano d'appoggio per alzare i suoi 12 kg.
La spiaggia libera, che poi a guardar bene è una lingua di terra infestata di cicche e di roba che il Nano può mettersi in bocca e morire avvelenato-soffocato-strangolato, comincia a perdere quel suo fascino selvaggio che le avevamo attribuito guardandola da lontano.
Il giorno prima, sorseggiando un campari al tramonto, contemplavamo appunto la spiaggia libera, sulla quale una romantica coppia di belloni biondi e nordici stava passeggiando parlando fitto fitto, e ci era sembrata una cosa fantastica.
"Guarda che bella, la spiaggia libera, Gig! Non c'è nessuno, posso andare anche con gli stinchi pelosi perchè nessuno ci farebbe caso, e tu puoi leggere liberamente i tuoi giornalacci metal senza che nessuno storca il naso. Ci andiamo, eh?"
Il Gig, che è una pasta d'uomo e mi accontenta in tutto, acconsente.
Ed eccoci qua, appunto, a tentare di piantare un ombrellone su una sabbia che sembra cemento, sdraiati per terra, con dei pietroni piantati nella schiena ed un cane lupo bagnato che continua ad insidiare la nostra borsa frigo, e giustamente viene a scuotersi via la sabbia dal pelo ad un millimetro dalla mia faccia. Io personalmente non ho nulla contro i cani lupo, ma contro questo sì.
Ben presto scopriamo che la spiaggia libera è parecchio piccina. Di giorno c'è l'alta marea, di sera no, quindi quella su cui camminavano i due belloni nordici tenendosi per mano non corrispondeva a quella che avremmo trovato di giorno.
Scopriamo anche che la spiaggia libera va di moda tra le gite dell'INPS estere come del resto quella privata, solo che gli anziani della libera stanno tutti nudi con le pellanciche in giro.
Il Gig dimostra di non apprezzare la vista di un culo rugoso a dieci centimetri di distanza dalla faccia mentre mangia un panino col salame, e si decide quindi di andarcene.
Mentre effettuiamo le manovre di imbarco sul passeggino di tutte le carabattole che ci siamo portati dietro, il Nano mi cade nell'acqua.
Quarta perla.
Il Nano non ha paura dell'acqua, e non appena prendiamo posto all'ombrellone si divincola dalla mia mano e si getta in acqua.
Vestito.
Le signore tedesche della prima fila che i primi giorni mi guardavano con simpatica complicità e con le quali ho disquisito amabilmente sull'educazione dei nani (con una proprietà di linguaggio che mi ha auto-sbalordito), adesso mi guardano con compassione.
Quinta perla.
I bambini tedeschi che tutti i giorni sbancano la spiaggia per costruire Minas Tìrit ci odiano.
Il Nano si è avvicinato a quello grande porgendogli una paletta, e quello gliel'ha strappata di mano dicendogli vai via brutto finocchio in tedesco.
Non si dice vai via brutto finocchio in tedesco ad un povero bimbo di un anno tutto nudo, con la faccia grattugiata ed un livido che ti porge innocentemente una paletta.
Mentre io medito vendetta, il Gig sentenzia che però la mamma è figa.
Sovversivo!
Sesta perla.
Dopo il grattugiamento ed il livido sulla faccia del Nano, arrivano le zanzare.
Sono nere, piccine, ed hanno pure imparato a non ronzare per non farsi sentire quando ti sforacchiano la faccia.
Sembra che si siano dati appuntamento qua al San Gaudenzio, tutte rintanate nell'oliveta che circonda la casa, pronte a saltare fuori non appena apriamo la porta.
Ci svegliamo nel cuore della notte, io ed il Gig, e brandendo le uniche due Lacoste che ancora mi entrano ci accingiamo all'ecatombe.
Mi vergogno un po' a dirlo, ma è stato molto divertente.
Il mio babbo, quando avrà visto le pareti della camera da letto, riderà meno. Comunque.
L'eccidio di massa si è rivelato inutile: la mattina dopo il Nano era pieno di punture di zanzara in faccia, che unendosi all'abrasione e al livido sotto l'occhio, lo hanno trasformato in una specie di copia in piccolo di Elephant Man.
Nonna Ansia: "Fagli tante foto, al bimbo, eh!"
Eh sì, come no, tanto è parecchio bellino.
Settima perla.
Abbiamo uno sponsor. Evviva.
Il Nano ha abbandonato i peppi, i tetti, il kotikoti.
Adesso ripete LIDL LIDL LIDL tutto il giorno.
Ottava perla.
Durante uno dei nostri deliri mattutini, incontriamo una deliziosa bimbetta di dieci mesi.
Mentre il Nano la tiene occupata con il suo solito sproloquio sulla Lidl, la mamma mi rivela che le ha dovuto dare il biberon perchè il suo latte era pieno di ormoni femminili, e lei rischiava di avere le mestruazioni.
Ma lei chi? domando io.
Ma la bimba, no!
Aspetta, mi fa la mamma, devo ancora parlarti di quella volta che le è venuta una congiuntivite incredibile e stava per trasformarsi in meningite, e poi quella volta dello spurgo nasale, ma come mai il tuo bambino ha tutti quei puntini, sarà mica una malattia esantematica...
Il Nano ed io ci allontaniamo velocemente, mentre io penso che sarebbe meraviglioso avere le palle solo per potersele toccare.
Nona perla.
Il giorno del compleanno del Nano, il regalo lo abbiamo ricevuto noi genitori lupini.
Ha pensato bene di non dormire mai. E per mai intendo mai.
Nemmeno un piccolo pisolino in macchina. Niente.
Abbiamo gustato ogni minuto della sua iperattiva presenza per tutto l'arco della giornata, a parte quei cinque minuti in cui un'anziana signora per un motivo a me ancora ignoto, ha pensato bene di portarselo in chiesa. Mentre noi due respiravamo a pieni polmoni pregando per un esorcismo, la signora ce lo ha riportato: il Nano ha scoperto che in chiesa c'era un bell'eco, ed ha cominciato a pubblicizzare ad alta voce il suddetto supermercato durante la messa.
Abbiamo cenato al ristorante per festeggiare, ma ognuno per conto suo: il Nano ha scoperto l'arte del calpestare le aiuole, e pretende di passare la serata così, coi piedi in mezzo ai fiori.
Scopro che il pesce al cartoccio freddo è una roba immangiabile.
Decima perla, ovvero l'ultima. Ma è una perla gigghesca, e va riportata fedelmente.
"Sai Gig, stanotte ho fatto un sogno pazzesco. Ho sognato che io e te eravamo in un prato e raccoglievamo dei fiori, poi tu mi dicevi che volevi volare senza ali, e ci riuscivi."
"Anch'io ho fatto un sogno, stanotte."
Drizzo le orecchie: "Ma dai, Gig, tu non sogni mai! Racconta!"
"Non è un sogno interessante, anzi. Proprio niente di speciale.
Ho sognato che eravamo io, te ed il Nano, e c'era un pastore con un gregge. Il Nano trovava una capra e cominciava a ciucciare il latte da lei, solo che questo latte scendeva lungo un tubicino che andava a riempire un'ampolla di vetro a forma di feto, che cambiava colore e diventava azzurra fluorescente, poi questo feto si animava e cominciava a raccontarci tutti i segreti dell'universo."
Proprio niente di speciale.
11 commenti:
Ed è questa la vacanza a cui mi avevi invitat0? FIUUUUUU...
Ma il gig, cosa fuma?
A parte la fatica bestiale a star dietro a questi due loschi individui, è stato bellissimo.
Ma non lo rifarei.
le tue perle mi hanno fatto iniziare la giornata con un soriso ... :) grazie! ^_^
il gig ha bisogno di riposo!!!
Senti trucca il nano quando esci di casa perchè se lo vedono cosi conciato c'è il richio che ti mandino gli assistenti sociali....magari passi sotto casa dei tuoi ex vicini e per vendicarsi...track denuncia ahahahh
ma cosa avev amangiato il gig prima di quel sogno? XD
Beh, fai conto che quest'estate, oltre al solito coro di "povera bambina, quante punture di zanzara" (con sguardi di disapprovazione, manco fossimo noi ad addestrare le zanzare a pungerla), dovevo sopportare le occhiate di chi a momenti voleva cacciarci via dalla spiaggia, temendo che Amelia avesse un revival di vaiolo.
Lo voglio dire chiaramente: le zanzare danno fastidio ma non uccidono. Quindi, vecchie zdaure rompi****, preferisco vedere mia figlia con qualche puntura piuttosto che intossicarla di inutili repellenti. Chiaro il concetto?
Oh, mi sento meglio ;-)
Ah, dimenticavo: devi aver incontrato la mater dolorosa del luogo. Noi ne abbiamo una all'asilo: stamattina l'ho incontrata e ho rimpianto di non avere amuleti. Infatti mi si sta aggravando il raffreddore...
se ogni vacanza sono perle di questo tipo...vedete di andarci piu' spesso...che ci si diverte...
....tutti i pazzi li incontrate voi?
baci
credo che la prima perla sarebbe stata sufficiente a non farmi vivere le altre :o)
il sogno di GIG prevede una seduta di analisi..io costo poco...
Bentornata!!! Mi fa piacere leggere che le vacanze ti siano andate d'incanto e senza il minimo contrattempo!
Posta un commento