Congiunzione astrale negativa.
Una congiunzione astrale negativa regna incontrastata sul Lupinaio, donandoci lo sconforto e lo sgomento.
La prima disgrazia del mattino è stata l'acqua marrone. Non era cocacola, e nemmeno the verde, quella che scorreva dai lupiniani rubinetti, bensì terrosissima acqua marrone. La cosa mi avrebbe anche divertito, se non fosse stato per la lavatrice piena di abiti naneschi chiari, diventati tutti beige. Spero che un ulteriore lavaggio serva a qualcosa, mannaggia a me e a quando ho messo su la roba chiara.
Il Nano intanto si aggirava per casa come un pazzo, piangendo e cercando di arrampicarsi su di me che, incazzata come la dea della tempesta, lo cacciavo via imprecando contro l'acqua marrone. E non sapevo che nell'altra stanza la finestra aperta aveva colpito di rinterzo a causa di una ventata un vaso di vetro atto a contenere batuffoli di cotone, che si sarebbe abbattuto a terra sbriciolandosi in mille pericolosissimi pezzi.
Ad un certo punto della mattinata, mi sono accorta che mancavano i capisaldi dell'igiene domestica, ovvero il cillit bang e il rotolone di carta, e allora ho deciso di correre a comprarli in preda a raptus. Ho messo al Nano l'unico paio di pantaloni rimasti, i cosiddetti pantaloni maledetti, o pantaricchioni che dir si voglia. Sono il frutto di un acquisto sconsiderato, al tempo dei saldi invernali, presi a crescenza e soprattutto dall'improbabile color verde-azzurrino-tendente-al-salvia. Al supermercato almeno tre o quattro vecchiacce hanno guardato il Nano e gli hanno dato della bella bambina. Siccome so che con questi pantaloni o accadono disgrazie (tipo cacata da guinness dei primati, incontenibile e tendente a scivolare guiù per la gamba a inzaccherare calzini e scarpe), o scambiano il Nano per una Nana, direi che realizzandosi la seconda opzione ci è andata davvero bene.
"Ma che bimba adorabile! Come si chiama?"
"Gertrude". E ora, cara vecchiaccia, abbi il coraggio di dire che bel nome, via.
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