Maschilismo
C'è un bambino che gioca sul pavimento della cucina.
In una mano stringe una mietitrebbia, nell'altra un furgoncino rosso marca Renault, uguale uguale a quello dell'adorato zio S. Il bambino parla a voce alta, a due voci: una profonda e virile (o almeno ci prova) appartiene al guidatore della mietitrebbia, l'altra, stridula e chioccia, all'autista del furgoncino.
"Signora, fammi passare." dice la voce profonda
"Non posso, mi si è fermato lo furgone!" risponde la vocetta. Chissà come mai il Nano, quando mette l'articolo determinativo alla parola furgone, gli viene fuori questa roba che sembra italiano medievale, o dialetto marchigiano.
"Mi importa una sega, signora, io ciò da andare a lavorare! E muoviti, befana!"
Mi sa che devo fare un bel discorsetto ai guidatori di auto di sesso maschile della mia famiglia. Mh.
5 commenti:
aaarrrggghhhhh mi sa che il discorsetto è bene tu glielo faccia entrare nel midollo osseo a questi automobilisti ;)
per il nano: gioca con lui e fagli vedere che una donna alla guida può fare tanto, ma tanto male ;pPp
nessun dubbio che possa fare del male.
ahahahahha m'importa una sega a me
:-)))
Eheheheh, certi difetti si acquisiscono da piccoli...
P.S.: su guidatrici di auto e furgoni ha ragione, però...
hihihihi mi importa una sega... che tenero!
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