mercoledì 27 gennaio 2010

Nemiche giurate. La Giovanna.

Io è da quando son piccina che faccio le gare con la Giovanna.
La Giovanna è la nipote della pollivendola del quartiere. Tutte le volte che si passava davanti alla sua bottega, era una guerra: la sua nonna non mancava mai di ribadirmi le cose che sapeva fare la Giovanna. La mia nonna, che quasi sempre mi accompagnava, era una donna timida, che non controbatteva. E siccome la Giovanna era un fenomeno (oltretutto pure più vecchia di me di un anno, graziealcazzo che sapeva fare le divisioni a due cifre e andare in bici senza le ruotine laterali prima di me, tzè), ce la doveva smenare a tutti.

Le formule precostituite erano: "La Giovanna sa tutta "Davanti San Guido" del Carducci a memoria. Senti un po', ma te la sai? E allora quando la impari?"
"La Giovanna ha preso dieci a storia. Te l'hai mai preso? E quando lo prendi?"
"La Giovanna fa danza, sta imparando a ballare sulle punte. Te sei capace? E quando impari, allora?"
E giù risate, un divertimento pazzesco.

Da grande, la nonna della Giovanna ha cominciato a martellarmi.
"La Giovanna è diventata NGEGNERA. Te quando ti laurei?"
"La Giovanna ha conosciuto un altro NGENGERE e tra sei mesi si sposa. Te non ti sposi? O come mai?"
"La Giovanna è incinta, ora fa una bimba. Te quando la fai una bella bimbina?"

La Giovanna si è fermata a uno. Ora, io potrei togliermi la soddisfazione di tormentare questa donna andandole a suonare direttamente a casa per chiederle quando la Giovanna avrà intenzione di mettere al mondo un secondogenito, visto che la prima ha già sui sei-sette anni, avendo fatto IO una cosa PER PRIMA.
Però non lo faccio.

E sapete perchè? Perchè la nonna della Giovanna mi ha squalificata dalla gara.
Proprio così.
Perchè NON MI È RIUSCITO FARE LA FEMMINA. Sì, saranno pure due, ma son due maschi e fanno meno punti. La femmina ne fa di più perchè ha più guardaroba.

Ma vaffanculo, non ne faccio una giusta.






Per la cronaca, la Giovanna è stata punita dal padreterno: le ha donato un naso che pare una tuba da orchestra di fiati ed un fisichino a fiaschetta di grappa friulana. Io invece sono sempre stata TANTO CARINA (lo voglio scrivere grosso che poi dicono che mi sminuisco) e graziosa, "anche se poverina non è di certo una cima".

martedì 19 gennaio 2010

Simpatici incontri gravidici

Una fresca mattina di gennaio, Lupina si avvia verso il centro medico dove effettuano i prelievi di sangue. L'aspetta una lunga sessione di curva glicemica, in cui dovrà brindare alla salute con un bel bicchiere di glucosio d'annata, e farsi togliere il sangue per ben sei volte.

Nel tragitto incontra una conoscente, una che non vede da un po'.
Lupina non è propriamente in forma. Diciamo piuttosto che è informe. Ella indossa un piumino nero risalente al pleistocene, che la fa somigliare ad un grosso pneumatico nero o, in alternativa, alle liquirizie salate a forma di pesce che vendono all'Ikea, uno sciarpone nero modello "tuffo nel cachemere", ed i soliti anfibi da ggiovane imbecille.
L'unica cosa che spicca veramente, in mezzo a tutto questo nero, è quella cosa enorme, quella protuberanza, quel mappamondo che sembra essersi saldamente incollato al suo ventre, e che contiene un feto vicino all'espulsione, ahimè ancora senza nome.

La conoscente si sbraccia, si allunga, si ferma. Lupina è psicologicamente pronta ai convenevoli. Tanto si sa che le tocca.

Conoscente: "OOOOOOHHH MA GUAAAARDA CHI C'E'! MA CAAAAARA COME STAAAAI - COME TI VEDO BENE-SEI SPLENDIDAAAA" .
Lupina: "Eh insomma, mica tanto splendida... son piena di acciacchi..."
Conoscente, squadrando Lupina da capo a piedi, e soffermandosi sull'enorme pancione di 35 settimane: "OOOH BELLA, MA... MA.... MA... MA SEI INCINTA????" sgranando gli occhi nella tipica espressione della murena *
E Lupina, pensando di fare la spiritosona, battendosi le mani sulla pancia con espressione stupita: "Nooooo! Ma allora ecco cos'era tutta questa pancia gonfia!"
Conoscente: "Ma dai, non te ne eri accorta? Ma veramente?"
...

Sono io, dai. Sono io che li attiro come le mosche.


* lo so, l'avevo già usata questa metafora, ma niente rende meglio della faccia della murena quandi sbuca sbalordita dallo scoglio in cui era nascosta.