Come fu che tutti gli videro il cu**
Lo shopping non fa per me. Mi sa che questa cosa l'avevo già detta, però.
Stamattina, ci è toccato. In verità, eravamo partiti in 3 alla volta della Grande Lurida Città per comprare dei vestiti lupinici alla madama di casa, che è diventata troppo cicciona per entrare in quelli di prima della gravidanza. Lo scorso anno aveva glissato adducendo scuse e rimettendosi sempre gli stessi 7 o 8 cenci, con la scusa del "sonotroppociccionamasitrattadiunasituazionetransitoria", ma dato che la cosa si è rivelata permanente, quest'anno non ha potuto esimersi, e le è toccato.
La prima tappa all'Ipercoop, regno di delirio collettivo ed ansie represse da macroscorte alimentari, ma Lupina è riuscita ad evitare di entrare in camerini angusti con pile di roba da vecchia signora, distraendo il consorte con i lustrini del reparto audiovideo. La seconda tappa, prevista per il dopo pranzo, sarebbe stata nel centro della Lurida Città, alla volta del negozio per Giovani e Spensierate Ciccione. E lì, sarebbe stato difficile sfuggire alle melliflue commesse che ti vogliono far provare tutto. Persino la tenda del camerino.
La pausa pranzo, tuttavia, incombeva sui Lupini come una ghigliottina pronta a calare. Andava abbondandemente riempita in qualche maniera.
"Si va al Negozione di Giocattoli?" propone il Gig E sa che con me sfonda una porta aperta.
Il Negozione è casa mia. Non sono una grande acquirente, però torno prepotentemente bambina. E siccome io da piccina ero una gran rompicoglioni, torno gran rompicoglioni non appena varcata la soglia.
Il Nano è proprio figlio di sua madre, per l'appunto, e non appena entrati nel Negozione ha cominciato a rompere i coglioni. "Basta piagnucolare, Nano! Tiè, va, gioca con questa" e gli ho cacciato in mano la prima cosa che ho trovato, un oggetto che la Montessori non avrebbe approvato affatto: una clava di plastica gialla. Ma questo mi ha permesso di lanciarmi in mezzo alle corsie traboccanti di balocchi.
"Guarda questo trattore a pedali, Gig! Guarda l'elefante a grandezza naturale! Uh, guarda, la casina dei coniglietti! Gig, compriamo tutto, vero?"
Ma il Gig è il pilastro della famiglia, e non si lascia corromepere dagli sguardi imploranti di una Lupina infervorata, e tantomeno dalle lamentele di un Nano profondamente insoddisfatto della propria clava di plastica, nemmeno se quest'ultima gli viene sbattuta violentemene sulle rotule. Il Gig è tutto d'un pezzo, e se ne frega.
"Gig, ti prego, compriamo qualcosa!" sbrodola Lupina con l'occhio acquoso, "Almeno una mini-cucina, un sacchettino di animaletti di plastica, un miniminipeluchino...".
"No, devi comprare dei vestiti decenti e deciderti a buttare via questi stracci", replica l'inflessibile Gig. Perchè quando uno è uomo, è uomo e non c'è niente da fare. Specie in queste situazioni.
Approfittando di un momento di distrazione del Gig, Lupina decide di liberare il Nano, sfruttando la potente attrattiva di un povero disgraziato vestito da clown con i classici palloncini da manipolare artisticamente. "Gig, tu resta un attimo qua col Nano e col pagliaccio, che io devo vedere una cosa", e si lancia alla ricerca di Mr. Potato, giocattolo scemo quasi quanto l'Allegro Chirurgo (che però io da piccola ero convinta che si chiamasse Urgo Bilirgo, che a ripensarci bene mica vuol dire niente), ma tanto desiderato.
Ma mentre è immersa nella ricerca, dal fondo del Negozione si ode un "NOOOOOOOO! NANO, NOOOO!"
Cacchio, ma è la voce del Gig che chiede aiuto, pensa Lupina. Nel suo microscopico cervellino infestato dai glitter*, si fa strada prepotentemente l'istinto materno. E mentre si volta di scatto, fa in tempo a vedere un nanerottolo vestito di blu che trotterella verso una pila di scatole di costruzioni, ed il Gig che si piega a 90° con tutto il suo corpaccione, tentando di afferrarlo prima che ci si schianti contro.
Da qui in poi, la scena si svolge in una surreale moviola di pura follia: il gigante si abbatte al suolo in una posizione che ricorda molto un quadro surrealista (ovvero non ci si capisce un cazzo di come sia messo), il Nano squittisce allegramente e termina la sua corsa ad un millimetro dal pericolo, e contemporaneamente si ode un pauroso CRAC.
Ma non erano le ossa del Gig. Erano i suoi jeans, vecchi a tal punto che sospettavamo cuciti dalle direttamente dalle Moire, ad aver emesso tale inquietante rumore. Il Gig si rialza, si spolvera le ginocchia con noncuranza, e contemporaneamente mostra il suo peloso didietro a tutti i clienti del Negozione: si sono squarciati proprio lì, sul posteriore.
Posteriore? Ultimamente mi esprimo come mia nonna. Si sono aperti sul culo, via. Diciamo le cose come stanno.
Gli antichi jeans di epoca pre-lupinica (nel senso che quando ci siamo conosciuti già erano in forze al suo guardaroba), hanno dato forfait.
Ed hanno scelto un giorno fantastico, per il Gig: quello in cui si è messo le mutande arancioni col teschio dei pirati pieno di brillantini, che campeggia proprio dietro in dimensioni imbarazzanti.
Devo smetterla di comprare queste mutande assurde al Gig. Potrebbe usarle contro di me in tribunale.
E comunque, prima di uscire precipitosamente fungendo da tappo per le chiappe al Gig, sono riuscita ad acchiappare questa creatura:
Non è per il Nano, però. E' MIA!
*ultimamente sto avendo meno visite del solito. Questo di solito le fa impennare. Scommettiamo?
8 commenti:
Anche per me la mia straciccioneria post-gravidanza è una semplice condizione temporanea.
Da appena otto anni ;)
Leela
non siamo certo noi ad aver diminuito le visite. Una capatica in casa Lupini è d'obbligo :o))
PS: tanto per dire, Mulan è la mia augusta signora, nonchè mamma dei iei augusti tre (ex) nani!
Ma che bella famigliola internettica!
Ma va, mica è vero che son diminuite le visite, è che da quando ho scritto la parola *glitter* in uno dei miei post, le visite si sono moltiplicate. Questi orrendi brillantini vanno davvero di moda.
ahauhauah perchè io NON Ci sono quando succedono queste cose
Ma insomma, Lupina, io sono in ufficio, non è bello che mi vengano i lacrimoni dal ridere!
ahah non ci posso credere!
Tu sei un GENIO!
Punto.
E certo non lo dico solo perchè anche io, nei negozione naneschi, vorrei comprare tuttotuttotutto... :-)))
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