Istantanee di un'estate
Nel mio giardino c'è un albero grande.
Ci vogliono più di due persone per abbracciare il suo tronco. Questo albero è una quercia da sughero, forse la più grande che io abbia mai visto. Si pensa che abbia 600 anni, ma è difficile darle un'età.
Sotto la sua chioma c'è l'altalena arancione, la panchina per le chiacchiere, il bordo del pozzo se siamo in troppi e sulla panchina non ci stiamo, un cespuglio di rosmarino che si sparpaglia in maniera caotica in ogni direzione, il tavolo di pietra.
"C'è anche lo spazio sopra per costruirci una casetta!" constatava Luca quel giorno, gli occhi in alto a misurarne le fronde.
"E' vero, ma nessuno si azzarda perchè abbiamo paura che si offenda. Questo albero è qui da talmente tanto tempo che ormai deve avere anche un'anima, e tutti noi abbiamo paura di fargli involontariamente qualche dispetto. Una volta sono venuti i tecnici del telefono, a riparare la linea, ed il filo passa proprio tra quei rami. All'albero non è andata giù che degli sconosciuti gli salissero addosso, ed ha tentato di spingerli giù rompendo volontariamente i suoi rami."
"Però un appartamentino ci starebbe proprio bene. Costruisci una bella piattaforma e ci installi sopra una casetta di legno, poi la affitti a mille euro a settimana" conclude Luca con un sorriso.
L'ultimo ricordo che ho di Luca è lui che raccoglie le piccole figlie della quercia da sughero, in mezzo ai cespugli di rosmarino ce ne sono a decine, nate dalla pioggia di ghiande che ogni anno il nostro sempreverde ci regala.
L'istantanea che ho nella mente lo ritrae curvo e impegnato a sfilare via dalla terra morbida queste piccole pianticelle, facendo bene attenzione a non rovinare le radici, la luce che filtra dalle foglie scure e macchia di giallo la penombra.
"Perchè raccogli queste piante?" chiede Irene al papà.
"Perchè così le piantiamo in giardino. Ti piacerebbe avere un albero grande come questo?"
"Oh sì, è proprio bello!" Irene sorride, ma come i bambini viaggia a doppia velocità, ed è già volata a fare la pipì dietro un cespuglio.
"Oh sì, è proprio bello!" Irene sorride, ma come i bambini viaggia a doppia velocità, ed è già volata a fare la pipì dietro un cespuglio.
Questa è l'istantanea che ho di Irene, un riflesso sulla lente degli occhiali, un sorriso curioso, un ciuffo di capelli che scappa via dalle mollette.
Irene quando sorride è come un frullo di ali di uccellini. La nostra Irene, così speciale con le sue parole grandi e la sua testa piccina, una donna-bambina.
Il Nano, oltre che per il look strepitoso total pink e per le scarpe brilluccicanti, ha capito esattamente quanto sia affascinante e pericolosa la grazia di Irene, e ogni sera prima di andare a letto si assicura che Irene sia da qualche parte lì intorno, e che un giorno poi andranno insieme al mare, perchè la Bimba Con Gli Occhi Dentro Agli Occhiali avrà di sicuro un costume bellissimo con i luccichii.
Damiano che quel giorno non c'era. Ma era come se ci fosse, perchè quando una mamma lascia a casa un bambino ammalato, pensa che senza di lei si annoierà a morte. E invece magari lui è lì che ritaglia le figure da un giornale, o aiuta la nonna a fare pasticci, e alla mamma non ci pensa nemmeno. Ma siccome c'è un filo di ragnatela che si dipana dal cuore di una mamma a quello di un bimbo, e che questo filo si torce e si tira quanto più l'uno pensa all'altro, Damiano in un certo senso c'era anche lui. Non so se mi sono spiegata.
L'istantanea che ho di Damiano lo raffigura in piedi, vicino ad una porta, tutto intento a giocare con una macchinina. Ma con lo sguardo rivolto dietro di se', come distratto, perchè in quel momento preciso il filo comincia a tirare, e dà un fastidio come di pizzicotto sulla pelle.
In quel momento io e Cosetta eravamo sedute su una panchina, e per l'appunto parlavamo di lui.
Cosetta, tu mi chiedi se avevamo foto di Luca per poterle avere tutte con te, adesso che non c'è più.
Io quel giorno ero talmente presa da tutti voi che non sono riuscita a scattarne nemmeno mezza, io che di solito mi armo di digitale e scatto come una dannata, non potevo buttar via un pomeriggio a cambiare inquadrature e modalità di scatto, dovevo stare con voi completamente e lasciar perdere il resto.
Le foto che ho di lui, di voi, sono queste immagini che porto impresse nella memoria e che non scoloriranno mai.
L'unico modo in cui posso condividerle con te è raccontartele così come sono.
Ciao Luca.
24 commenti:
Lupina,forse e' la foto piu' bella di Luca che potevi consegnare a Cosetta e ai suoi bimbi.
ariannasissy
Bellissime istantanee Lupina.
Lasciatelo dire da una che di fotogtrafia ritrattisica un po' se ne intende.
Ciao Luca.
L'istantanea tua che rimane a me, invece, è la tua foto "il viaggio" e le tue parole che dallo schermo mi spiegavano come avevi realizzato quella foto meravigliosa.
Ciao Luca
Da fotografa posso dire che un ritratto più bello di quello che gli hai fatto tu, Luca non potrà mai averlo, neanche gli avessero scattato mille foto.
Un abbraccio forte a te e soprattutto a Cosina, anche se non mi conosce.
Tiziana (brix)
Ciao Luca...
non ti ho conosciuto ma mi dispiace tanto.
Grazie per la meravigliosa "istantanea".
si può vedere una foto anche attraverso un racconto che solo chi ha la capacità di descrivere i dettagli e cogliere i particolari, può scrivere.
ecco, anch'io per un attimo sono stata seduta sulla panchina sotto la quercia da sughero a godermi questo momento così dolce.
Sebbene nella vita reale non li abbia mai conosciuti, è da ieri sera che non riesco a pensare ad altro.
Sono senza parole Chiara, prendo spudoratamente in prestito le tue, così belle e preziose.
Un grandissimo abbraccio a Cosetta, Irene e Damiano. E anche a te, Chiara.
...come sta brillando il cielo...
aso
che belle parole chiara
io sono ancora incredula
antonella
urca ...le tue parole dritte al cuore...semplici e spietatamente impregnate di sensazioni, l'odore del rosmarino, il colore del sughero, e quelle mani a raccogliere piantine...
Grazie Chiara, non conoscevo Luca ma grazie alle tue parole ho potuto scoprirne un pezzettino, un piccolo, bellissimo pezzettino.
un abbraccio a Cosetta e ai suoi bimbi.
Evelina73
Sono sicura che questa sia l'istantanea più bella che potessi donare a Cosetta e ai piccoli.
Cos vi penso tanto.ti abbraccio tesoro.
Becky.
mi hai fatto venire i brividi (nonostante il caldo)
Ritratto magicamente stupendo...
Dio dia la forza a Cosetta e ai piccoli per affrontare, non solo questo momento, ma tutta la loro esistenza.
Micaela77
Cara Cosetta,
per noi terreni la "morte" è qualcosa di doloroso perchè significa separazione, distacco. Ma se abbiamo fede sappiamo che chi ci lascia è ancora "vivo" in un altro luogo, in cui tutti prima o dopo andremo.
Certo quando chi amiamo ci lascia ci fa sentire vuoti, tristi, a volte disperati perchè non possiamo vederlo, toccarlo, parlare con lui...ma possiamo "sentirlo" nel nostro cuore e "vederlo" nei nostri ricordi.
Dobbiamo solo avere pazienza perchè lo rivedremo di certo.
Ti invio un abbraccio affettuoso e ti lascio con dei pensieri, molto sentiti, sul dolore.
Sarah
IL PROFETA
Il vostro dolore è la vostra stessa gioia senza maschera.
Il vostro riso scaturisce dallo stesso pozzo che più volte colmò il vostro volto di lacrime.
Quando siete felici, se scruterete il vostro cuore, troverete che è cio che vi ha fatto soffrire a darvi ora la gioia.
E quando siete afflitti, guardate ancora nel cuore, e scoprirete che state piangendo solo per ciò che vi ha reso felici.
Alcuni di voi dicono: “La gioia è più grande del dolore” altri dicono: “No, il dolore è più grande”
Ma io dico a voi che sono inseparabili.
Essi giungono insieme, e quando l’una siede a tavola con voi, ricordate che l’altro dorme nel vostro letto.
In realtà, oscillate tra il dolore e la gioia come i piatti di una bilancia,
Solo se vuoti, sono fermi ed in equilibrio.
E quando il tesoriere li muoverà per pesare il suo oro e il suo argento, allora la gioia o il dolore in voi dovranno per forza sollevarsi o cadere.
G. Kahlil Gibran
un abbraccio forte e commosso. b.
Chiara solo tu potevi scattare delle foto così commoventi.
Cara Lupina, sai cosa mi ha detto due giorni fa il mio nano piccolo (4 anni): Io faccio le foto con il cervello. E' la piu' bella definizione di 'ricordo' che ho mai sentito. E la tua testa e' un album grande, bellissimo e colorato.
Grazie per i bei pensieri che condividi con noi.
Ti vogliamo bene. E con te anche a Luca.
Un abbraccio
laPaola
Le tue parole rivelano più di un'immagine...traspare l'amore, la tenerezza, la sensibilità, l'attenzione, il rispetto.
Il tuo racconto è una poesia delicata come una carezza al cuore.
Le immagini sfocano ... il ricordo e l'emozioni restano vivi per sempre.
Saluto Luca da Grado la sua terra natia , ci mancherà , ci mancherà il suo essere se stesso , grazie per il piccolo percorso fatto insieme , grazie per le foto che ti farano vivere per sempre.
sara
mi unisco al tuo sgomento.
lidia
è terribile..un abbraccio chiara
un bacino leggero leggero a Luca...
un bacino leggero leggero a Luca...
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