sabato 15 dicembre 2007

Gente che non dorme.

Ho notato che c'è gente che non dorme. Ma parecchia.
Fino a un paio di anni fa non mi accorgevo di nulla, perchè anche se adesso mi sembra molto strano, un tempo io di notte dormivo.
Come si fa a dormire? Cosa significa letteralmente la parola dormire?
Per dormire si intende sdraiarsi orizzontalmente in un giaciglio costituito da un materasso montato su una rete metallica o di legno, coperto da un rettangolo di cotone con gli elastici agli angoli ed un altro rettangolo di cotone stavolta senza elastici. Ed un parallelepipedo riempito di ovatta o di piume sotto la testa.
Dormire è molto semplice: basta chiudere gli occhi e spegnere la luce.
Dopo questa semplice spiegazione che tutti quanti avranno compreso, procederò con alcuni ragionamenti a cazzo di cane, dato che casco dal sonno ma per punto preso devo andare a dormire dopo il Gig, altrimenti sarò sfigata per sempre e molte sciagure si abbatteranno sulla mia famiglia fino alla terza generazione.
La notte è una roba scura che serve per dormire. Di notte il mondo si quieta, tutto si calma.
Però c'è sempre qualche testa di cazzo che fa casino. Ad esempio, quando ero piccina c'era la mia sorella che come me raccattava tutte le bestie del creato e le portava a casa. Una volta arrivò a casa con una gabbietta con dentro uno strano piccolo criceto: era grigio topo, aveva orecchie da topo e faceva tutte le cose che fanno di solito i topi. Però lei sosteneva che era un criceto.
Io sospetto che fosse un topo con la coda corta, ma se penso a questa cosa mia madre, che in questo momento si trova nell'eremo Lupinano Elbano al di là del mare, si sente male per trasmissione telepatica e muore sul colpo.
Questo topo criceto si chiamava Bruno, e se ne stava buono buono nella sua casettina tutto il giorno, per poi impazzire di notte e fare un baccano infernale. Più volte io e mio padre ci siamo ritrovati in corridoio in pigiama, armati di mazze chiodate e coltellacci, pronti a stanare l'eventuale ladro, per poi finire davanti ad una tazza di latte alle 3 del mattino, col topo criceto nella sua gabbietta a far casino. Per colpa di quell'adorabile bestiola rinchiusa nel bagno non ho dormito tranquilla per quasi 2 anni. Quando è schiattata, dopo tre falsi allarmi per ipotermia, ero dispiaciuta ma non ho pianto.
Quando ero piccina, d'estate, trasmigravo a casa di mia nonna e mi veniva assegnata la camera più temuta di tutte: quella della mia bisnonna. La camera era molto bella, però conteneva anche la mia bisnonna, nel pacchetto. Ai tempi l'Alzheimer non esisteva, o meglio era diversa la definizione della patologia: i malati di Alzheimer venivano definiti vecchio/a rincoglionito/a, e la cosa risultava meno tragica per tutti.
Questa mia bisnonna, era ad un passo dall'Alzheimer. Quando mi mettevo a letto e mi addormentavo, lei cominciava tutte le sante sere con la solita solfa, costituita da una serie di domande alle quali si doveva prontamente rispondere, altrimenti alzava il volume e ripeteva la domanda stessa fino allo sfinimento (mio) e allo sfiatamento (suo): Ti sei lavata le mani? Ti sei lavata i denti? Ti sei pettinata (per andare a letto? Ma perchè?) ?Ti sei fatta il segno della croce? Hai detto il padrenostroavemariaattodidolore? Ti sei lavata le parti basse? Ti sei lavata i piedi? Finite le domande, potevo dormire.
Se però mi capitava di muovermi nel sonno, ecco che la bisnonna arzilla si svegliava e cominciava a chiamarmi, prima a bassa voce, poi in crescendo, fino a che non mi svegliava:
"Lupina? Lupina? Lupina? Lupina? Lupina?"
"O nonna, che c'è?" "Non dormi? O come mai non dormi? Dormi, bellina, dormi."
Ma la bisnonna non dormiva mai? Cioè, di notte. Perchè a tavola, ad esempio, se la conversazione languiva lei abbassava il capo e si addormentava. Però si vergognava di questa cosa.
"Nonna, o cosa fai, dormi?" "IO? No, mi guardavo un'unghia, quaggiù."

Poi c'è anche gente che mentre dorme sembra fare altro.
Ad esempio, il babbo di un mio fidanzato nella cui casa mi introducevo nottetempo, faceva un casino pauroso. Dal soggiorno si sentivano rumori sinistri, come qualcuno che spostava mobili di un certo peso.
"Ma cosa fa il tu' babbo, di là? Sta tranando dei mobili?" " No. Russa."
Io giuro di non aver mai sentito una cosa simile in vita mia. Non saprei come descriverlo. Ecco, non mi bastano le parole. Avete presente quando uno trascina giù per una scala una credenza di noce massello di qualche tonnellata? Ma non rende l'idea, perchè la credenza non ha quello spaventoso risucchio da idrovora, e tantomeno lo sbuffo da treno a vapore. E poi i grugniti, gli sputacchiamenti, le spernacchiate: quest'uomo, di giorno affabile bancario, di notte si trasformava nella fabbrica della paura. E quella povera donna della moglie si metteva i tappi.
Io per paura che la russata notturna si tramandasse da padre a figlio, lo lasciai prima ancora di verificare che ciò effettivamente accadesse.

Riprendo in mano questo post scritto ieri sera, e non terminato a causa di un signorino nervosetto che non voleva dormire.

C'è gente che di notte va in giro. Io non so come faccia. Io di notte ambirei a dormire.
Stanotte, ad esempio, benchè il co-sleeping mi consenta di manovrare la tetta in direzione di bocca nanesca senza praticamente svegliarmi, non ho dormito un cavolo e sono nervosa come un capitone la vigilia di natale. Il Nano mi ha vessato tutta la notte con le sue proposte di conversazione, poi è stata la volta del gatto coccolone, poi la volta del Gig borbottante, poi di nuovo del Nano in vena di ciaccole. Poi alla fine è arrivato il mattino, per fortuna, e quindi l'ora di fare la mia ricca colazione di donna a dieta, e finalmente ho messo fine allo strazio.
Adesso che son qua con la vitalità di un panno di daino strizzato a scrivere questo post, mi domando: vabbè, ma voi che non dormite per scelta, ma che cazzo ciavete da non dormire?
Che qua se chiudo gli occhi un attimo è la fine.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

te lo dico io cosa c'abbiamo! non ci hai ancora risposto al tuo post sotto il post dei gatti...se ti piglio!

Anonimo ha detto...

ah, ah...raccontata così fa ridere ma sapendo benissimo cosa significa "non dormire" comprendo appieno il tuo stato odierno, quindi, per rispetto mi trattengo un po'.
certo che non mangiare e non dormire sono la tortura peggiore...ma come fai a mantenere il senso dell'humor ??!

Anonimo ha detto...

quella sopra sono io, la simo.
buona domenica

Anonimo ha detto...

Io ero uan che dormniva le sue nove/dieci ore soda come un sasso.
Poi è arrivato l'allattamento, l'etò, le paturnie, le sveglie precoci per il lavoro... ed ora difficilmente dormo più di sei ore.
E russo pure, come un mantice, quindi o mi sveglio io o mi sveglia Toto :-/
Leela

Anonimo ha detto...

"nervosa come un capitone la vigilia di Natale" :D
Assolutamente sì!

Trasparelena ha detto...

Non posso che concordare. Noi quando non ci si mette il Mostro (che in verità è brava e dorme tanto) c'abbiamo i carivicini, che totalizzano 4 ore per notte cadauno, e quando non dormono principalmente spostano i mobili, e quando per pura fortuna dormono tutti contemporaneamente allora accendono la lavatrice, che non sia mai che il silenzio notturno regni sulla casina dell'Ikea

Anonimo ha detto...

Anche io. Co-sleeping tette-fai-da-te, ma non basta a farmi superare le due o tre ore di sonno continuato. Son così stanca che fatico a mettere soggetto verbo e complemento. Stanotte non c'era male, Pallina si è svegliata una, forse due volte, ma io dalle quattro alle sei ho guardato le righe della serranda. Non sono più abituata a dormire. Cosa vuol dire dormire? Se non c'eri te a farmi un ripassino, me l'ero bell'e scordato.