Casa di Bambola
Qualche anno fa, la Edizioni Blablablabbla pubblicò una cosa a fascicoli che mi sembrò bella ed interessante, e non una ciofeca pallosa come Qui si crea e Arredare country, di cui possiedo i primi 3 fascicoli e basta. Si trattava di una casa delle bambole.
Devo averla. L'ho desiderata per anni. E poi, sai che bello decorare la tua casetta delle bambole, arredarla come vuoi tu, metterci tutte le cosine piccine, blablabla, mi dico.
Insomma, vincendo la mia naturale avversione per le cose a puntate (leggasi Beautiful, enciclopedie, finanziamenti, ecc ecc), ho commesso il gravissimo errore di andare dal giornalaio di fiducia e chiedergli di mettermi da parte le uscite di La Casa delle Bambole Ideale. Eh già. Non una semplice Casa delle Bambole normale. Una ideale, ovvero come piacerebbe a te, una che se ci si potesse rimpicciolire sarebbe bello viverci dentro, con tutte le cosine piccine picciò (che costano uno stonfo, tra l'altro). Che vuoi che siano 4 euro e 90 a settimana, per avere la tua dimora in stile vittoriano, con tanto di veranda, personalizzabile, abitabile, su tre piani, col giardino e la serra? Eh? Che saranno mai, santo cielo? Vabbè, 4 euro e 90 solo i primi 2 fascicoli e gli altri 9 e 90, ma chissenefrega? Non è forse ciò che ho sempre sognato?
All'inizio ero motivatissima. Non vedevo l'ora che arrivasse il mercoledì per correre dal mio Giornalaio di Fiducia a prendere il fascicolo della settimana. Era bello sapere di avere un Giornalaio di Fiducia che ti aspettava sorridente da dentro la sua edicolina, al quale ogni mercoledì poter gridare "Il solito!" , proprio come gli habituè di certi bar. All'inizio, esultanza: una parete! un listellone per montare il piano di sotto! Un tavolo di mogano per il soggiorno! Un pezzo di camino di legno-imitazione marmo!
Poi, con l'aumentare del prezzo dei fascicoli ('sti stronzi di punto in bianco alzano il prezzo da 9 e 90 a 12 e 90), diminuisce l'entusiasmo e la dimensione dei pezzi. Si passa al set di viti per montare la facciata, ai comignoli, ad uno sgualfissimo abbaino, alle tegole di riserva. Tutta robaccia che finiva in uno scatolone.
Sul piano dell'opera, fogliolone formato poster su cui si trovano scritte le istruzioni per il montaggio, presentazione dei fascicoli e degli allegati e che l'Editore si raccomandava di conservare con cura c'era scritto che è possibile effettuare il montaggio dei pezzi solo alla fine.
See, chissà quanto mi tocca aspettare. Chi se ne frega se mancano pezzi utili, io comincio lo stesso.
E così alla sera, di ritorno dal lavoro, mi mettevo lì nella mia stanzetta, armata di ritagli di stoffa, carte da parati ed abbondante colla vinilica, a decorare la mia casetta delle bambole.
Dopo qualche difficoltà iniziale e qualche casino con la colla a caldo (ustione che mi porto dietro ancora adesso sulla coscia sinistra), scopro che effettivamente è difficile far star su le pareti senza il pavimento, e quindi mi trovo a mollare tutto, fino almeno all'arrivo dei pezzi necessari.
Passa del tempo, e la casetta rimane lì, molto poco vittoriana e molto ammasso di macerie post-atomiche. Oltretutto devo difendere a spada tratta la privacy dei suoi abitanti immaginari dai gatti, che tentano continuamente di portarsi via dei pezzi o di dormire dove ho appena verniciato, spargendo peli e graffiando il tutto con una certa malignità.
Imrovvisamente, la casetta delle bambole che ho tanto desiderato esce prepotentemente dalle mie priorità, per lasciar entrare una serie di altri interessi altrettanto scazzoni.
Anche le mie gite del mercoledì dal Giornalaio di Fiducia si fanno sempre meno frequenti: passando davanti al Giornalaio faccio il giro largo a testa bassa, pensando al retrobottega stracolmo dei miei fascicoli non ritirati, e lui non mi saluta neanche più tanto allegramente ma mi fa dei cenni da lontano con la testa che hanno un nonsochè di minaccioso.
Alla fine, scossa e insonne dal rimorso per questo pover'uomo di giornalaio, mi decido a prendere tutti i pezzi che gli sono rimasti in giacenza, così da poter finire questa stramaledettissima casa di bambola, e con un centinaio di euro mi porto via tutto.
Da una stima approssimativa, mi rendo conto che ho pagato una schifosissima casa di bambola neanche completa di arredamento quasi quanto un monolocale a Lerici (senza posto macchina, però), con l'unica variante del non poterci andare con gli amici, e con lo svantaggio del dover per forza utilizzare l'intervento umano per passare dallo stadio pezzi di legno senza significato alla casa vera e propria.
Alla fine, mi ci metto d'impegno e la finisco. E' stata un'impresa epica persino ritagliare la carta da parati della camera, dipingere il pavimento del bagno imitazione marmo ed appiccicare tutti quei pezzettini di balsa a dimensione mignon per simulare il parquet.
Finalmente, finita. Con i suoi bei personaggetti (una famiglia di ranocchi) in posa nelle stanze.
Purtroppo, ieri sera c'è stato il terremoto. Un Nano è sceso dall'Iperuranio ed ha deciso che tutto sarebbe stato spazzato via.
E così è stato. Altro che Casa di Bambola.
Stavolta Ibsen non c'entra niente.
8 commenti:
E non dirmi che non avevi pagato la rata dell'assicurazione...
noooooooooo.
sei il mio eroe.
comunque.
ho sempre sognato quella casa di bambola, ma il coinquilino, dopo avermi visto arrancare tra mille fascicoli di qui si crea, kit punto croce e ciofeche simili, me l'ha proibito.
giustamente, a questo punto.
billo
a casa nostra arriva il primo fascicolo di qualsiasi enciclopedia. il primo, quello che costa poco, quello che ti fa venir voglia di avere anche tutti gli altri. poi in genere se la passione mi prende, abbandono la strada dell'edicola e prendo quella del "centro fai da te" dove a spese più modiche e tempi più brevi posso recuperare gli stessi materiali e qualche libro.
le opere compiute, da quando per casa gira un MASCHIO di piccole dimensioni, le tengo sopra le mensole !!
ps: però mi sembra davvero che tu l'abbia presa con filosofia...complimenti !!
spesso ci chiediamo chi compra tutte queste collezioni/enciclopedie/raccolte che escono nei famosi fascicoli settimanali .... ci sembra impossibile che qualcuno le compri davvero ... (primo numero in offerta a parte) .... eppure ....
Ebbene sì. Esiste la categoria.
Ne ho fatto parte giusto per le 60 uscite circa della Casa delle bambole ideale.
Mai più in vita mia.
Ciao, sono Katia!
Anche io mi sono sempre chiesta chi comprasse tutte quelle stronzate a puntate...adesso lo so...ahahahahahahah!
Dai, sono errori che prima o poi facciamo tutti.Io a puntate due anni fa ho preso l'enciclopedia della scienza, tra l'altro fatta molto bene e anche io pagata uno sproposito!fatti un giro sul mio blog se ne hai voglia.lo trovi in qualche commento da Paoletta!cmq l'indirizzo e'
www.myjannie360.splinder.com
Kat, aspè che ti linko.
Ciao! Io ho comprato tutti i fascicoli per i giorni in cui avessi avuto del tempo libero...quei giorni sono arrivati adesso, a 9 anni credo dall'acquisto! Ma mi sono resa conto che il mio edicolante di fiducia mi ha venduto solo fino al 103...mi mancano quindi gli ultimi 22 numeri...so che la tua casetta farà la sua bella figura in salotto...ma se dovesse essere finita in quaqlche soffitta ti chiedo se gentilmente possiamo venirci incontro....fammi sapere se ti interessa...
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