venerdì 25 aprile 2008

Tragedia lupina: abbiamo investito un animale.

Oggi i Lupini erano in ritardo sulla tabella di marcia lupinica.
"Presto, Gig! Afferra il Nanetto per la collottola e caricalo in macchina, mentre io mi spalmo un quintale di intonaco da arriccio sulla faccia per coprire i brufoli!" ha ululato una Lupina ancora in fase pigiamica, al suo diletto consorte.
Dopo aver spiaccicato a caso dell'ombretto, tirato due righe sbilenche di matita per occhi ed aver indossato gli unici capi di abbigliamento rimasti indenni dal passaggio della muta del pelo dei felini di casa, i Lupini si proiettano come fulmini sulla loro pregiata monovolume, alla volta del posto di lavoro lupino, ovvero il Perfido Hotel.
Naturalmente, non avevano fatto i conti con il 25 aprile: oggi non solo è la festa della Liberazione, ma anche la giornata in cui tutti gli intralci del traffico si proiettano sulle loro utilitarie, con il bagagliaio pieno di baccelli e prosciutto, in direzione scampagnata fuori porta.
I Lupini naturalmente fanno parte di quella categoria di sfigati che non conoscono festa comandata di sorta: noi di solito si lavora, e si lavora proprio per tutti quelli che in tal giorno non lavorano. E si lavora con il rumore di fondo dei nostri coglioni che vorticano, come le pale del Mulino Bianco, perchè quando hai a che fare con quelli in ferie o in vacanza, far bene il tuo lavoro non è mai facile.
Il tragitto, benchè breve, è irto di intralci e difficoltà: c'è da schivare i ciclisti della domenica con le loro tutine sexy ed i sellini saldamente infilati tra le chiappe, bisogna suonare e inveire contro gli ometti col cappello alla guida delle loro Uno fire grigio metallizzato, si deve aprire i finestrini e moccolare contro tutte le donne bionde e gli ometti coi baffi che attraversano la strada a passettini. Insomma, va sempre a finire che per percorrere 4 chilometri scarsi c'è sempre un po' da incavolarsi col mondo, e tra un intralcio e l'altro va quasi di sicuro a finire che si ritarda.
All'imbocco di un senso unico, improvvisamente un ostacolo ci si para davanti: qualcosa di bianco salta davanti al muso della nostra macchina, e ci è impossibile evitare che finisca sotto le ruote. Lo mettiamo sotto, ahimè, ed emette un tonfo sordo di animale investito.
"Gig, aiuto! Abbiamo investito un animale!" esclama Lupina con la morte nel cuore e già le lacrime agli occhi. Tutto d'un tratto, le scorrono in mente le immagini dei suoi gatti a casa al sicuro, del suo vecchissimo cane, di tutti gli animali investiti che ha trovato lungo la sua strada per i quali non ha potuto far nulla. L'impianto di irrigazione-guance si attiva in automatico, e quella che un secondo prima era una riga sbilenca di matita marrone trasmigra in forma semiliquida. Ci è pure impossibile accostare, la strada è piena di macchine parcheggiate in doppia fila sui lati, non c'è uno spazio manco a pagarlo in questa cittadina di stramaledetti turisti balneari.
Troviamo un buco centinaia di metri più avanti, e muti e spaventati e mortificati ci avviamo a piedi verso la creatura che per nostra disattenzione non è più un batuffolino bianco in grado di donare gioia a qualcuno. Lupina piange, non avrebbe mai voluto passare di lì in quel momento, avrebbe preferito far tardi al lavoro e beccarsi il cazziatone della RB, il Gig smoccola sottovoce mortificato. L'unico che se ne sbatte è il Nano, ma poverino si sa che lui non capisce un tubo, e continua a saltellare beato.
Alla fine, la sagoma di una cosa bianca e rossastra, con tutte le budella di fuori, si staglia in mezzo all'asfalto.
"Gig, vai a vedere te, io non ne ho il coraggio" sussurra una Lupina moralmente distrutta.
E mentre siamo lì che camminiamo, un omino in contromano ci viene incontro in bicicletta, si ferma vicino alla salma e la prende a calci.
Noi sbalorditi affrettiamo il passo, vogliamo fermare lo scempio.

"Maremma maiala!" esclama l'omino "accidentammè e alle buste bucate!" .
Al suolo giace una fetta di fiorentina spiaccicata, con la sua brava ex vaschetta di polistirolo.

Abbiamo investito un animale. Già morto, ma pur sempre animale.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

'cipicchia lupina che ansia...

PIKU ha detto...

...non farlo mai più...cavolaccio già mi vedevo un gattone sofficione versione splatter...

Anonimo ha detto...

io una volta ho investito un merlo, ero in ritardo a scuola e andavo a velocità sostenuta; però, forse, pure quel merlo lì era già morto. e comunque per una settimana, ripercorrendo la stessa strada, me lo son guardato e riguardato,spiaccicato sull'asfalto, piangendo lacrime amare, oppressa dai sensi di colpa.ancor oggi se ci penso, stò male...

Anonimo ha detto...

spero abbiate preteso la vostra parte, almeno:o))

Lupina ha detto...

V'ho fatto venire la cacarella a tutti, eh?

Anonimo ha detto...

Potevi anche raccogliere e consumare, giacchè il sacrificio era già fatto ;)
Leela

Anonimo ha detto...

:(( mi hai fatto tornare in mente quando qualche anno fa ho meso sotto una gallina ... lei era viva però, l'ho ammazzata io!!!! o_O Non ti dico come sono stata male e come ci sto male tutte le volte che ci penso :(((((((((((((((((((

Anonimo ha detto...

Cara Lupina, ci hai fatti per un attimo preoccupare davvero... Io ti racconto, invece, di molti anni fa, quando ho rischiato di morire per un gatto assai poco furbo, che si è deciso ad attraversarmi la strada tutto d'un tratto, ovviamente quando ormai era troppo tardi, andandosi a piazzare tra la ruota anteriore e quella posteriore del mio boxer Piaggio (in pratica sotto il motore)... Ti lascio immaginare la scena: io davanti a tutti, semisdraiato quasi sotto una macchina parcheggiata (fortunatamente con i soli jeans strappati su un ginocchio), il motorino fermo in mezzo alla strada, dopo essersi piantato sulla ruota davanti, e il gatto impauritissimo dapprima immobile e tremolante per lo spavento, poi fuggito a zampe levate, miracolosamente illeso! Mi ricordo solo, dopo un attimo di incredulità, di averlo sonoramente mandato aff... tra parolacce, ekkekazz, etc., ma anche di aver tirato un gran sospiro di sollievo. Già pensavo di vivere il resto dei miei giorni tra angoscianti sensi di colpa, per avergli troncato di netto qualche articolazione o arteria vitale...
Beh, che dire, andò bene...
Un saluto. Occhidiprato.

Anonimo ha detto...

mammamia, mi hai fatto venire un'ansia!!! beh, tutto è bene quel che finisce bene...

(sono capitata qui per caso... simpaticissimo blog!!!)

Anonimo ha detto...

a proposito di nani avrei da segnalare il seguente blog: poloismylife se ne consiglia la visione a un pubblico adulto!

Anonimo ha detto...

minkis, Lupina, per un momento mi è venuto uno sciopone (da leggersi: s-staccato-ciopone)...ma proseguendo la lettura ho pensato: conoscendo la Lupina, ci sarà da ridere :D

Alice Nicolotti Perotti ha detto...

eh, mma comunque per colpa tua, quella fiorentina non potrà più donare gioia. A nessuno.
Al massimo a un paio di ratti selvatici che non ne apprezzeranno mai la bontà.

Alice biasimatrice

Anonimo ha detto...

lupina, te possino... sono stata con la lacrimuccia sull'angolo dell'occhio fino all'ultima riga.

Anonimo ha detto...

Lupì... M'ha fatto perdere anni di vita con sto racconto...
Per fortuna non era vivo (non più, ormai)

Anonimo ha detto...

Ti è andata bene...io una volta ho investito una gallina. Ed era pure la gallina del Sindaco!