domenica 13 aprile 2008

La simpatica avventura elettorale lupina

Oggi si votava. Penso che i più si siano accorti di questo.
I Lupini invece no. Loro pensavano alle macchioline rosse della sesta malattia del Nano, al televisore defunto, alla macchina lupina che necessita di urgente tagliandino, ma alle elezioni no.
Non avere esattamente un'idea politica va in controtendenza spiccata con lo spirito lupiniano, in genere fortemente sensibile a certe problematiche sociali, tuttavia per la prima volta i lupini non si sentono rappresentati da alcuno e vacillano sulle votazioni.
Io, ad esempio, quando arrivo alla vigilia delle elezioni ed ancora non mi sono fatta un'idea, mi sento come il giorno prima di un'interrogazione programmata in una di quelle materie in cui facevo letteralmente cagare, tipo il greco. Mi sento in colpa verso me stessa, verso il mio dovere di brava cittadina, verso questa strepitosa classe politica che lavora alacremente per quattro soldi cacati, poveretti.
Il Gig, invece, uomo pragmatico e decisionista, stavolta voleva marinare l'appuntamento col destino per dirigere le chiappone verso il divano. Alla fine, dopo lunga concertazione, ce l'abbiamo fatta: si va a votare.
Le elezioni, di qualsiasi tipo, scatenano nella popolazione umarellica veri e propri moti di orgoglio patriottico, sia che si tratti dell'esprimere la preferenza per le primarie che per il Presidente del Comitato Sagra del Cacciucco, e allora ci si abbiglia in maniera elegante, si impugnano i bastoni e i deambulatori, si lucidano le dentiere e ci si dirige in lenta fiumana verso il seggio. L'umarell trascorre 2 mesi a rimuginare sulla decisione elettorale: un giorno per decidere per chi votare, ed mese tre settimane e sei giorni per individuare il momento propizio per uscire di casa evitando di intercettare il grosso dei votanti. Va a finire che il momento propizio risulta essere uno soltanto per tutti quanti, frutto di una serie di congiunzioni astrali assai difficili da calcolare, e guarda caso coincide esattamente col momento in cui i Lupini scendono dalla macchina con la scheda elettorale in mano.
I Lupini, una volta raggiunta la circoscrizione a loro assegnata, scoprono che non figurano tra i votanti. Non prima di essersi sorbiti tutta la fila mentre un nanerottolo non votante tentava di lanciarsi dalle scale di testa. Sono quindi partiti alla volta dell'ufficio elettorale del comune, al fine di porre rimedio all'equivoco, ricevere un nuovo documento elettorale valido e soprattutto l'indicazione corretta. All'ufficio elettorale, naturalmente, c'era più gente che in chiesa a ricevere l'ostia. Ci si rimette in fila con il solito Nano scalciante, il quale cominciava a mostrare i classici segni di possessione demoniaca, e si attende il proprio turno. Si scopre che dopo un ennesimo cambio di residenza, i Lupini hanno un nuovo seggio elettorale, comunicato a suo tempo tramite raccomandata con ricevuta di ritorno da Lupina stessa controfirmato ed immediatamente rimosso dalla memoria volatile e probabilmente inghiottito dal blob informe che abita in questa casa. Le schede elettorali vengono annullate da un impiegato comunale dopo un complicato rituale celtico, e quindi riconsegnate le nuove tessere elettorali.
Si risale in macchina, e si scopre che la sezione assegnata ai Lupini dista molti più chilometri dall'attuale residenza rispetto all'altra circoscrizione, ma si sa che lo stradario comunale ha i suoi misteri.
Si arriva alla sezione assegnata (stavolta quella giusta), ci si rimette in fila dietro la fiumana umarellica e si ci gode una mezz'ora di conversazioni sulle strane combinazioni meteorologiche dei giorni scorsi, sull'efficacia della Tac come mezzo diagnostico e su quale tipo di zucchine siano più adatte alla coltivazione alle latitudini degli orti per anziani, dopodichè si entra e si vota. Io, che son ligia al dovere, insisto affinchè il presidente di seggio, giovane piacente sui 30 anni col piercing al sopracciglio ed un magnifico maglioncino, mi perquisisca accuratamente alla ricerca di telefonini con videocamera.
Una volta in cabina, mi viene la crisi. Non so cosa votare, non me lo ricordo più, quello che volevo votare io non c'è, mi scappa la pipì. Per un attimo temo che la mano si animi di vita propria e metta un segno lì dove abita l'altro Nano, quello cattivo che si disegna i capelli con il carboncino, ma riesco a controllarla e a non finire preda del Male. Temo anche che la mia mano anarchica, quella con cui di solito non scrivo, si metta a minare le mie sicurezze di brava cittadina e decori la scheda elettorale con qualche bella fava schiappona.
Alla fine, dopo sudata sufficiente a creare l'allegra pezzatura ascellare che contraddistingue le decisioni difficili, esco dalla cabina curva come Atlante, schiacciata dal peso del destino dell'Italia.
Il Gig, che fino ad un secondo prima non sapeva ancora cosa votare, esce dopo un attimo fischiettando allegramente.
La mia crisi prosegue. Avrò votato bene? La mia decisione mi rappresenta? Avrò fatto bene la croce, che all'asilo la suora mi sgridava perchè coloravo sempre fuori dai bordi?
Immersa nei dubbi e con un Nano recalcitrante tra le braccia, torno a casa.
E' stata dura, ma anche stavolta non ce l'ho fatta a fare l'anarchica, ho dovuto votare.
Adesso starò male fino a martedì.
E probabilmente starò male anche dopo.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Mai avuto cosi tanta ansia e cosi tanti dubbi come in queste elezioni...e adesso me ne sto qui davanti alla tv con sguardo libidinoso e paulaner in mano in attesa degli exitpol...

Anonimo ha detto...

Anch'io mai avuto così tanta ansia ... e saremo in due (o forse più) a stare male anche dopo martedì :(((

Anonimo ha detto...

Ecco, io ho già cominciato a star male: non è ansia, ormai, è puro dolore :-(

Anonimo ha detto...

è che male ci stiamo tutti... un'attesa rassegnata e dolente, la mia... come la vostra.
ciao Lupina, e che il nanocattivo taccia per sempre...

Lupina ha detto...

Oddio. Le mie paure adesso hanno un nome.

Cosetta ha detto...

Udio ti prego scrivi qualcosa stasera che ci rallegriamo.

Lupina ha detto...

Comincio a nutrire il fondato sospetto che l'elettorato di sinistra sia tutto qua sul mio blog.

Anonimo ha detto...

Ecco ... passavo di qui, sperando di trovare qualcosa che mi rallegrasse ... ecco ... ho iniziato a stare male :((((

thecatisonthetable ha detto...

E' stata durissima.
Sono entrata. Mi sono appoggiata alla mensola. Ho incrociato le gambe. Avessi avuto una birretta, l'avrei stappata. Avessi avuto una sigaretta, avrei iniziato a fumare. Ho letto un po' di qui, e un po' di lì. Ho guardato davanti per distinguere "camera" e "senato". Poi, con tutta la cura di 'sto mondo, ho impiegato 2 minuti e mezzo per tracciare le mie 2 belle croci precise dentro ai bordi (anche io coloravo fuori da nana). Poi sono uscita, e ho imbucato. Ho il sospetto di aver dimenticato il francobollo...

Anonimo ha detto...

Siamo tutti qui, Tachi... se ci becca il nano, siamo finiti... :-(

Anonimo ha detto...

la depressione avanza.
la voglia di emigrare anche.

Anonimo ha detto...

Mi unisco al coro.
DarthAnto-più darth che mai

My ha detto...

mancavo io
ieri sera ero con 10 amici e ci siamo ubriacati di porto

Anonimo ha detto...

Guarda che il CavOliere non se li carboncina, i capelli, ce li ha tatuati.
Una botta, e non ci si pensa più.
Leela

Anonimo ha detto...

Quel giorno lì io non ho votato, partorivo la mia piccola.
Ma tu pensa! Nata lo stesso giorno in cui si eleggeva il Nano cattivo ... Vabbè mi sono consolata pensando che in un giorno per ogni cosa brutta deve per forza nascerne una bella...