mercoledì 26 marzo 2008

Nonna Mimetica.

Mia suocera è una donna mite e silenziosa, talvolta pure troppo. Il suocerismo silenzioso è una dote davvero apprezzabile, infatti io adoro questo suo lato, e la lodo a dismisura facendo anche la sborona con tutte quelle mie amiche che hanno suocere impiccione.

Mia suocera è una santa, secondo me. Ha sopportato la gioventù pipilona del Gig, gli ha stirato con dedizione pile e pile di magliette del suo periodo metal facendo di lui un metallaro molto ordinato e coi calzoni con la riga, ma soprattutto ha saputo ascoltare le deliranti diagnosi di Nonno Asl senza scomporsi minimamente, immobile e serafica come uno di quei faccioni di pietra dell'Isola di Pasqua.
Mia suocera è silenziosa, perfettamente mimetizzata con gli arredi di casa. Potresti scambiarla per un mestolo da polenta, ma poi la Marlboro Light stretta tra le labbra tradisce inesorabilmente la sua presenza. Infatti i mestoli da polenta di solito non fumano, e a pensarci bene di solito non hanno nemmeno le labbra.
Mia suocera è una specie di divinità domestica al pari dei Lari e dei Penati, ma tuttavia anche lei ha un suo lato pazzo, e lo sfoga in cucina.
In realtà io sono convinta che mi detesti e che tenti di vendicarsi per averle portato via il suo bambino, ed allora mette in atto una tecnica subdola per togliermi di mezzo: la cucina piemontese.
Mia suocera mette alla prova la mia incolumità fisica con il fritto misto e la bagna caoda. Il fritto misto alla piemontese è un piatto complicato, e prevede una lunga preparazione degli ingredienti, e se mia suocera si mette lì a a spignattare sacrificando il suo tempo prezioso è unicamente per attentare alla mia vita. Esso è composto da una parte salata ed una dolce, tutte rigorosamente ipercaloriche ed indigeribili, annegate in una pastella misteriosa e fritte e rifritte in un bagno d'olio che farebbe la felicità di tutta la truppa androide di Guerre Stellari. L'olio, nella tradizione piemontese, non viene mai buttato: si usa per friggere di nuovo, e di nuovo, e di nuovo, fino a che la composizione chimica raggiunge il peso atomico dell'uranio impoverito. A quel punto, si usa per ri-friggere per l'ennesima volta un mucchietto di patate innocenti, e si scola sul piatto da portata: questo permette alle patate di mantenere la giusta consistenza flaccida e di divertirsi un po' sguazzando. Perchè non sia mai e poi mai che un fritto risulti croccante! Onta e vituperio! Il fritto deve assumere la stessa identica consistenza del pastone per le galline, altrimenti fa male e non è buono da mangiare.
L'altra arma segreta suoceristica è la bagna caoda. Bonissima, per carità, specie per le fanatiche delle verdure crude come me. Peccato che la salsa sia una sorta di cugino del Napalm, che rende il tuo alito iscrivibile di diritto all'elenco delle armi improprie dell'FBI. Il giorno dopo, la clausura e il bagno nella citrosodina diventano la tua realtà. L'alternativa sono l'esposizione al pubblico ludibrio e la bollatura di untore, sempre che l'ulcera gastroduodenale non ti abbia portato via da questo mondo prima che tu riesca ad alzarti dalla sedia. Qualcuno attribuisce erroneamente l'inizio del fenomeno dell'apartheid al governo di etnia bianca sudafricano del dopoguerra, ma in realtà non è andata così: l'apartheid nasce in Piemonte in pieno boom economico, sui tram che portavano gli operai della Fiat sul posto di lavoro, e serviva per far scendere precipitosamente quelli che avevano mangiato la bagna caoda la sera prima.
Mia suocera mette in atto queste brillanti strategie per stendermi al tappeto.
Il Gig e Nonno Asl sembrano totalmente impermeabili al disturbo gastrico. Loro sono lì a tavola che si passano il sale allegramente, e discutono sulle tristi sorti calcistiche del Torino, mentre io trasfiguro lentamente dal colorito roseo al magenta, per terminare poi la cena con un bel verde petrolio (che ripensandoci non sta poi tanto male coi miei riflessi color rame).

Io sono una che di solito si adatta. E poi vivo col terrore che mia suocera, donna assai permalosa, se la possa prendere pensando che io non apprezzi il frutto delle sue fatiche domestiche, e quindi mangio. Oltretutto sono anche una poco schizzinosa, quindi riesco benissimo a simulare entusiasmo.
C'è solo una cosa che mi fa ribrezzo, e che non mangerei manco morta: la carne alla pizzaiola.
E' inutile che me la spaccino per prelibata ricetta mediterranea: la carne alla pizzaiola è un residuo di calzoleria cinese immerso nel pomodoro.
Per fare la carne alla pizzaiola occorre far masticare le proprie ciabatte della stagione passata ad un cane di grossa taglia dotato di una certa pazienza, dopodichè le si espone alle intemperie, le si taglia a pezzi e ci si butta sopra del detersivo per capi neri. Poi si prende il pomodoro più acquoso che c'è in commercio, lo si butta in un tegame e ci si affogano le ciabatte. Poi si butta a caso quello che si trova in frigo, di solito capperi (fanno sempre barattoli troppo grandi per l'effettivo fabbisogno familiare di capperi, e quando avanzano vanno sempre a finire lì), delle sottilette rancide e qualche altro misterioso ingrediente che non sono ancora riuscita a scoprire, e quando l'amalgama ha assunto uno strano colore iridescente lo si propina agli ignari commensali.
Io questa robaccia qua la odio. Non riesco a mangiarla. Non so come mai, ma il mio corpo si rifiuta sistematicamente di assimilarla, e se per educazione ne mangio un pezzettino esso si presenta al mio palato con un sapore strano, tipo di chiodo rugginoso, e di conseguenza mi vengono i conati.
So' strana, lo so.

Mia suocera, tutte le volte che andavamo a mangiare da loro, mi faceva trovare sistematicamente la carne alla pizzaiola, che ovviamente al Gig piace. Io ad un certo punto dovetti confessare la mia repulsione verso tale pietanza, e mia suocera non fece una piega, con il suo cipiglio inossidabile accolse la cosa con indifferenza. Ma davvero tanta indifferenza. Sapendo quanto è permalosa, mi sembrò davvero strano.
Infatti, la somministrazione della pizzaiola improvvisamente invece di cessare aumentò. Le pizzaiole si moltiplicavano come i batteri dell'amiloidosi (che è un'altra di quelle malattie che House nomina sempre, un piccolo omaggio per quell'uomo che mi manca tanto), e non solo. Quell'anima santa votata al martirio, se cucinava la faraona o il brasato, preparava sempre un tegamino con un pochino di carne alla pizzaiola per me. E alla fine del pasto ci lasciava i resti della pizzaiola in un tupperware.
Io pensai che dovevo proprio starle sulle palle, e che stesse tentando di scoraggiare il nostro rapporto a colpi di pizzaiola.

Io ovviamente non sapevo che mia suocera è sorda e molto distratta.


Chiarito l'equivoco, svelato l'arcano, la pace ricominciò a regnare sulla vita lupinesca.
Nonna Mimetica, santa subito!

15 commenti:

gk ha detto...

la mia è iperattiva e tenderebbe all'invadenza se non lavorasse più di me. ma quando mi fa i tortelli di zucca il mio margine di tolleranza si allarga quanto la cintura.

Anonimo ha detto...

A.A.A. Cedesi suocera iper appariscente e super presente in cambio di nonna mimetica. Nell'offerta è compresa anche la felpa da Mago Otelma che mi ha regalato lo scorso Natale. Malintenzionati accettasi. Sigh!

Anonimo ha detto...

A.A.A. Scambio suocera iper appariscente e super presente con Misultin, tanto sicuramente ci ho da guadagnare.

Anche a me la carne alla pizzaiola fa schifo. Ci ho messo dieci anni per farlo capire a mia madre assieme al fatto che a me piaceva la pasta alla carbonara e NON all'amatriciana, che cacchio mi frega se anche quella ha la pancetta?
E mia madre non è neppure sorda.

Lupina ha detto...

@ M@W: magari è SARDA?

Anonimo ha detto...

io avevo una ex suocera che tutte le domeniche che Dio mandava in terra ci propinava le penne (rigorosamente LISCE, e sì che era pure di origini campane!) al pomodoro (ma un pomodorino triste e acquoso e in misura così scarsa che le penne assumevano un colorito impercettibilmente rosato): io ODIO la pasta liscia, e soprattutto odio che il condimento sia scarso: a me dopo piace fare un po' di scarpetta!
Ma il suo pezzo forte era: involtini di COTENNA DI MAIALE... non vi dico il tasso di colesterolo a che livelli era arrivato!

Anonimo ha detto...

Hey, Lupina, solo per dirti che anche oggi mi hai fatto letteralmente schiattare dalle risate. La visitina quotidiana sul tuo blog sta diventando indispensabile... quasi come la mia pillola per il colesterolo o il diuretico per gli umarells...
Un saluto.
occhidiprato

My ha detto...

pure io voglio questa.
a me la carne alla pizzaziola piace, ed è sicuramente più gustosa della robaccia senza gusto chemi propina mia suocera.
E POI STENDIAMO UN VELO PIETOSO SULLA TUA DISGUSTOSA DESCRIZIONE DEL FRITTO MISTO ALLA PIEMONTESE. NON E' COSI'!!!!

:-P

Anonimo ha detto...

fortunata assai, tu...
e bravisimissima a scrivere, sempre di piu'!

Anonimo ha detto...

Ma quella non è la ricetta della carne alla pizzaiola. Si prendono le fettine di carne che si fanno anche arrosto, si prepara una bella salsina a parte con aglio, olio e basilico, quando la salsa è pronta si aggiunge la carne e la si lascia cuocere sennza farla indurire. C'è una bella differenza così. Cmq il fritto molle è bruttissimo e l'olio riciclato è pure peggio!!! ;-)Ornella

Lupina ha detto...

Capisco che qualcuno di voi tenti di riabilitare la pizzaiola e magari sia pure animato da una certa nobiltà di intenti, ma non c'è nulla da fare, con me. A me mangiare la pizzaiola dà la stessa leggiadra sensazione del mangiare la limatura di ferro.
Lo so, sono strana, ma secondo me la pizzaiola è da mettere all'indice. Altro che i versetti satanici, tsk.

Anonimo ha detto...

Con quella santa donna di mia suocera, succube di un marito ignorantonte e tre figli ruvidi, sono andata d'accordo per quasi venti anni. Fino al Natale scorso quando ha rimproverato me, che non c'entravo una mazza, per i pessimi rapporti tra mio marito ed uno dei suoi fratelli. Così mi è serenamente cascata dal cuore e buonanotte ai suonatori (anche se cucina divinamente).
Leela

zymilla ha detto...

ma nuuu, è così buona la pizzaiola (e Ornella usa la stessa ricetta di mia madre :D) magari accompagnata a una bella fettina di polenta...mmm, gnammi gnammi :D

Anonimo ha detto...

Eheh, non volevo riabilitare la pizzaiola, volevo solo dire che se ci metti il pomodorino brutto e la sottiletta, che è un abominio nella pizzaiola, è normale che ti faccia schifo. E te lo dice una che non va pazza per questo piatto. E soprattutto ci vuole carne tenera. Cmq niente polenta, io sono del sud, una bella fetta di pane!!! Eheh! Ornella.

thecatisonthetable ha detto...

J'adore le avventure nel lupinaio... Se non fossi qui, soffocata da tosseraffreddoretonsillite starei ridendo rotolando a terra... ;-)

Sole ha detto...

A parte il aftto che orse la tua suocera santa subito non sa friggere tanto bene perche' a me il frittino mi viene tutto croccante e asciutto, pure senza Friol. Comunque e' risaputo che la cucina piemontese sia indigeribile per i non piemontesi. Noi ci immunizziamo alla prima bagna caoda, che quando scende va a formare uno stratino che ricopre le pareti dello stomaco a vita. Ma deve succedere quando si e' bambini, dopo e' troppo tardi, mi spiace ma non potrai mai digerire la bagna caoda, Ma per il nano siete ancora in tempo ;o)