martedì 5 giugno 2007

Viva la Cermania, JA!

Oggi ero in traghetto coi miei e col Nano, stavamo navigando alla volta dell'Isola d'Elba per un one day tour, quando improvvisamente ci siamo ritrovati circondati da un nugolo di signore tedesche, tutte sulla settantina. Quando io e Nonno Alzheimer siamo andati a prenderci un caffè al bar del traghetto, il barista deve aver pensato che il mio babbo, giovane 56enne ancora piuttosto piacente (anche se ahimè precocemente rincoglionito), si accompagnasse con una tremenda signora tedesca sugli ottanta c he era in piedi lì accanto, con tanto di impermeabile tigrato e ombrellino fantasia. Io, che sono una stronza non ho pensato minimamente di intervenire traducendo, e mi sono sganasciata senza pudore di fronte al barista che cercava di comunicare in dialetto elbano con la vecchia signora che non capiva, mentre lui indicava mio padre (che essendo rincoglionito non capiva una mazza e continuava a chiedere :"Eh? Ma il caffè di chi è? Dov'è il mio caffè?"). Ad un certo punto, ha messo un caffè davanti a mio padre, uno davanti alla signora, e lentissimamente ha declamato: "DUE C A F F E ' ". Mio padre come per magia ha ha capito. Probabilmente è pure riuscito a comunicare, alla sua maniera: ha tolto di sotto il naso il caffè alla vecchia, e guardandola negli occhi le ha detto: "Lei TRA-MEZ-ZI-NO". Il barista, poveretto, ha esclamato: "Ah, ma lei è italiano! Pensavo che fosse il marito di quella signora lì". Mio padre ha dato un'occhiata alla vecchia signora tedesca, e si è offeso a morte. Grazie al cielo l'arteriosclerosi gli ha fatto dimenticare i motivi dell'incazzatura quasi subito, e l'ho lasciato a conversare amabilmente col barista.
Io e Nonna Ansia ci chiedevamo cosa spinga certe vecchie signore tedesche (per la verità, TUTTE) a comprare scarpe di pelle bianca.
Forse danno un'idea di vacanza, così candide e pronte a graffiarsi nelle passeggiate nei centri storici, a sporcarsi di cacche di cani italici, a calpestare cingomme sui sanpietrini. Forse tornano a casa e le mostrano ai vicini di casa e agli amici, "Gvarda, kvesta kakka kalpestata ficino Piazza Zan Pietro, kvesta cingomma infece rakkattaten su Kanal Granden..."
Oppure è un segnale per il maschio italico : "Io in menopausen, tu può akkoppiaren zenza problemi, ja".
E poi gli accessori, mah. Oltre alla giacca multitasche senza maniche "Ekko kome io frega scippatoren: tante taskine, lui fruga fruga ma non trova geld!" che adesso sono sbarcate pure qua grazie al Lidl, i bastoni da trekking per camminare (una volta sul Vesuvio io e Lupino siamo stati superati da una novantenne, che reggeva l'anima coi denti, ma che camminava speditissima grazie a queste ridicole racchette da neve), i calzini coi sandali, i gambaletti effetto prosciutto (per via del colore e degli elastici un po' troppo costrittivi), ed un saccod i altre cose.
Ora io devo dire che in Germania ci sono stata. A Monaco di Baviera ci sono stata dei mesi.
E' una città bella, elegante, piena di bei negozi. E' difficile trovare certi troiai.
Bisogna proprio cercarli.

3 commenti:

My ha detto...

mmmmmmm com'era l'elba??? saro' li' fra tre settimane!!
buona giornata
solita (my)

Anonimo ha detto...

Beh Lupa, tuo padre è scambiabilissimo per "grante tetesco di cermaiaaaa"..pero io pure a lui metterei i sandali con le calzine bianche....che per la precisione qui dove lavoro vedo indossati deliziosamente da un sacco di ultracinquantenni....:-D

Lupina ha detto...

Ovvove! Vaccapviccio!