giovedì 28 febbraio 2008

Ciclisti

Ciclisti, io vi odio.
Siete brutti, tanto brutti, con quelle tutine e tutti quei culi sudati.

C'era una volta una strada assai trafficata. Era come una piccola striscia di catrame a due corsie, lungo la quale fiorivano ciuffi di finocchiello selvatico e oleandri. Questa strada assai trafficata attraversava tutte le città costiere del centro Italia, tagliandole a metà, e lungo il suo percorso sbocciavano continuamente parcheggi, rotatorie, semafori e inversioni improvvise di marcia, roba da far perdere la pazienza anche a Giobbe. Questa strada si faceva perdonare le manchevolezze urbane e suburbane donando dei panorami mozzafiato, specie al tramonto. Da certi punti, poi, regalava meravigliosi scorci di mare e pineta, da perderci davvero la testa.
Purtroppo, però, questa strada era invasa a tutte le ore del giorno da una categoria di personaggi piuttosto bizzarri: gente che la domenica mattina, invece che andarsene tranquilla a fare i lavoretti in garage oppure a comprare le paste, preferisce inguainarsi in improbabili tutine dai colori sgargianti e scarpe dalla foggia strana, e saltare su un sellino microscopico a farsi venire il varicocele.
Io capisco il fascino selvaggio della bici, e lo condivido pure. E' bello sentire il vento nei capelli, la libertà che dà la bici è davvero unica ed insuperabile. Le cadute e gli sbucciamenti di ginocchia già meno, per non parlare di quando il sellino (sempre troppo piccolo per il mio mega-culone) ti si infila dritto in quel posto, però dai, non sottilizziamo. Però non capisco perchè la categoria ciclisti debba rompere i coglioni a mezzo mondo.
Innanzitutto, il ciclista è un animale prevalentemente di sesso maschile e ama vivere in branchi. Non di rado se ne scorgono nutriti stormi procedere a zig-zag su una provinciale, tutti intenti allo scambio culturale reciproco.
Non si sa come mai, le donne-ciclista siano una minoranza. Almeno io non ne ho mai viste, se non qualche rara fanciulla solitaria in strade di campagna.
Nel mondo della bicicletta avviene una sorta di rovesciamento dei costumi sociali: l'uomo diventa ciarliero, e la donna invece cerca la solitudine. Il maschio ciclista, oltretutto, assume anche un altro costume tipico del gentil sesso: la depilazione dei polpacci. Sarebbe interessante scoprire se il polpaccio femminile risponde a questo rovesciamento generale dei valori, e vedere se la femmina ciclista si lascia crescere fluentemente le pelurie. Data però la scarsità dei soggetti, dubito che questo quesito scientifico avrà mai risposta. E comunque, sebbene gli sgargianti colori facciano pensare all'accoppiamento, pare che il ciclista maschio non si accoppi con la femmina della stessa razza, ma abbia a casa una moglie di razza casalinga, intenta a spadellare manicaretti e a pulire in maniera maniacale la propria tana, ben felice che il compagno se ne stia fuori dai coglioni per un po'.

Insomma, mi piacerebbe scoprire se dietro a questo flagello divino, secondo solo all'invasione delle cavallette, c'è un disegno dell'Assoluto. O forse è solo una prova a cui noi automobilisti dobbiamo sottoporci per chissà quale misterioso motivo.

I ciclisti mi irritano parecchio. Specie quel loro sculettare in salita, che invade la corsia e costringe i miei ritardi a cronicizzarsi. Certe volte sarei tentata di sporgere la mano dal finestrino e assestare qualche sonora pacca su quei culi variopinti.
Anni fa ho avuto a che fare con un ciclista. Tornavo da una incursione bellica alla Lidl, nella quale avevo messo a repentaglio la mia vita per accaparrarmi un'asse da stiro tedesca con la presa incorporata ed il piano che respira, quando in un fosso lungo la strada scorgo un ometto solitario, in livrea da ciclista, con tutte le gambe graffiate dai rovi ed un'espressione piuttosto abbattuta. La bicicletta giaceva rovesciata lungo il bordo della carreggiata, con una ruota tutta storta.
Accosto, scendo dall'auto, faccio salire il malcapitato sanguinante sull'auto e scarico nel fosso l'asse da stiro ipertecnologica che mi occupava tutto l'abitacolo della twingo, con la speranza di ritrovarcela al ritorno. Per tutto il tragitto verso il pronto soccorso ho tormentato il poverino con un pistolotto sulla pericolosità della bicicletta, sugli effetti negativi del sellino e su quanto in definitiva i ciclisti rompano i coglioni al prossimo con i loro branchi di invasati sparsi per le strade. Il pover'uomo taceva, mortificato.
Ma la cosa più bella è stata quando sono entrata nel pronto soccorso, e mi sono accorta che tutti ci guardavano e ridevano a crepapelle.
Il povero ciclista, zoppicante e mortificato, aveva un enorme squarcio nei pantaloni proprio all'altezza del sedere.
E lì ho scoperto che i ciclisti, oltre ad essermi antipatici (e io probabilmente antipatica a loro) non portano neanche le mutande.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

E vogliamo parlare del fatto che i ciclisti maschi si DEPILANO LE GAMBE? A me fanno senso...

Anonimo ha detto...

direi che ne abbiamo parlato dei polpacci depilati... dicono che serve per facilitare i massaggi pre e post sforzo fisico, sai, con quegli unguenti magici si impiastriccia tutto e si strapperebbero peli e pelle... il bello è che non ci credo neanche se li vedo che tutti questi ciclisti della domenica abbiano anche il massaggiatore!!
ma l'asse da stiro ipertecnologica l'hai poi ritrovata?
elena

Anonimo ha detto...

le cicliste femmine sono in minoranza perchè la donna, in quanto tale, è dotata di maggior buon senso. Se salta su una bicicletta, lo fa per trastullare ridenti bambocci posati negli appositi trasportini, girella in prossimità dei boschi e non rompe l'anima al resto del mondo...E poi, diciamocelo, quante donne avrebbero il coraggio di indossare quelle fluorescenti tutine al fine di evidenziare tutto il cellulitico cuscinettame di cui le ha dotate madre natura? Propongo entusiasticamente la costituzione di un comitato per la soppressione del ciclista-emulatore-del-professionista. Gli altri no. Quelli tranquilli son simpatici.

Ilaria Eugeal Tomasini ha detto...

Ma poi l'asse l'hai ritrovata? :D
Comunque concordo sull'odiosità dell'esemplare ciclista. Soprattutto quando procedono affiancati occupando tutta la corsia. per non parlare di quelli che vanno in mezzo alla strada per fare i fighi quando parallela alla strada c'è la pista ciclabile :P

Anonimo ha detto...

aggiungo che i ciclisti notoriamente girellano la domenica mattina bloccando il traffico con l'ausilio dei vigili urbani (a volte i carabinieri) che non si sa da dove sbucano che nei giorni in cui dovrebbero lavorare non li trovi mai....ma che sotto a quei bei caschetti celano anche un bel paio di corna...

Anonimo ha detto...

ciao! ho appena scritto un post su un collega ciclista, e ti ho linkata (se si dice così...).Spero non ti dispiaccia.
nel caso fammi sapere.
ciao!

Anonimo ha detto...

ma noooo...:D:D:D:D
sorvolo sul piano che respira per dirti soltanto che come scrivi tu...si, ecco, a me fa impazzire.

Anonimo ha detto...

Emmmò ti rifilo la barzelletta dei ciclisti. Tre amici pedalano silenziosi una domenica mattina. Il primo dice che per avere il permesso di fare questa uscita ha dovuto promettere alla moglie di imbiancarle la cucina. Il secondo dice che, addirittura, ha dovuto prometterle una pelliccia. Il terzo, invece, niente, e svela il suo segreto. Alle cinque del mattino ha svegliato la moglie sussurrandole: "Che faccio? esco con la bici o scopiamo?" e lei gli ha risposto "copriti bene"....
Leela

www.ondadurto.splinder.it

Anonimo ha detto...

Che tristezza :-( Pure con i ciclisti si trova da ridire. Con tutta la fatica che fanno. Provate a fare una salita lunga in bicicletta e poi vediamo se riuscite a capire cosa significa faticare su una bici. Se tutti andassimo in bicicletta sai quanto inquinamento in meno :-)

paula ha detto...

ed io che sono una ciclista solitaria odio voi automobilisti con quelle auto inquinanti e prepotenti.se fosse per me vi metterei tutti nelle riserve.

sacco ha detto...

ho letto e riletto il tuo "ciclisti"... e ho finalmente capito da dove nasce il tuo astio... "per non parlare di quando il sellino (sempre troppo piccolo per il mio mega-culone) ti si infila dritto in quel posto".... è invidia... tu semplicemente invidi i culetti dei ciclisti... e vorresti avere quel sellino "sempre troppo piccolo" infilato sù x il tuo mega culone... con il piacere che ti dà "di non portare neanche le mutande"....

Anonimo ha detto...

Come inizia bene questa storiella, c'era una volta una strada di catrame trafficata conrotatorie semafori e smog.....che tristezza....può capitare che certi ciclisti siano irrispettosi del codice della strada, ma allo stesso modo certi automobilisti fanno stronzate.
A questo punto però la domanda nasce spontanea. Tu ti chedi: perchè questi cerebrolesi non stanno a casina la domenica mattina? Io ti faccio la stessa domanda: perchè la domenica mattina al posto che fare il represso su una cazzo di automobile non fai un po' di sport all'aria aperta? Fa bene a te, nessuno ti rompe i coglioni, ma soprattutto non covi dell'odio inutile e non scrivi queste porcherie in rete.

sacco ha detto...

..è una donna cazzo ragazzi... è una donna...!!!! palesemente repressa....

Pietro Stocco ha detto...

Io sono un ciclista, mi depilo perchè mi piace farlo, mi piace anche quando non sono in bici, le gambe lisce mi piacciono a prescindere (non sono omosessuale, non ti affannare). vado in bici mantenendo la destra, mi sposto di quando in quando per spostare le buche sulla strada (come fanno tutti, anche gli automobilisti), faccio ogni tanto le mie violazioni al codice della strada (come fanno di tanto in tanto anche gli automobilisti, tipo i limiti di velocità).
Il punto è che NON ROMPO i marroni a nessuno per questa mia passione.