martedì 26 febbraio 2008

Il Nano-malanno.

Il Nano-malanno è un morbo terribile, paragonabile soltanto alla peste suina e ad un pericoloso parassita delle viti. Il Nano-malanno non faceva parte della nostra vita, ma adesso c'è e dobbiamo sorbircelo. E come qualche maligno osa insinuare, non è di certo conseguenza di uno strano ricircolo virale che migra dalla punta del capezzolo della Santa Tetta fin giù nell'organismo nanico, ma un qualcosa contratto chissà come. E io non c'entro nulla, sia ben chiaro.
Il Nano di giorno è un nano qualunque. Trascorre la sua giornata giocando con i cani e i gatti, ravanando nel terriccio da rinvasi e portandosi alla bocca frotte di batteri inferociti, guidando il trattore del nonno e familiarizzando con le peggiori schifezze presenti sulla faccia della terra. Questo secondo la Madre dovrebbe bastare per fornirgli un corredo di anticorpi degno del massimo rispetto.
E invece non è così.
Difatti il Nano, allo scoccare dell'ora x, si trasforma in Moccioso Piagnucoloso. E badate bene, il termine moccioso mai fu più veritiero.
Il Nano soffre di un misterioso disturbo notturno, detto anche Raffreddore dal tramonto all'alba. Roba che neanche un genio delle sceneggiature raccapriccianti come Quentin Tarantino si sognerebbe mai.
Verso le sei del pomeriggio, al Nano comincia a scendere una lunga, lenta candela mucosa giù per il viso, e si riempie di caccole. Diventa una creatura ombrosa e scontrosa, con due occhioni lacrimevoli da fare invidia al Gollum. Il Nano comincia a piagnucolare, e comincia a studiare le persone che lo circondano con molta attenzione, fino poi a designare un prescelto. A questo punto, indossa l'espressione facciale più pietosa di cui dispone, e tendendo gli arti superiori si fa prendere in braccio.
"Uh, poverino, ma cos'ha?" si domanda l'ignaro parentado. E non sanno che il Nano, colto d'improvviso dal morbo, non vuole altro che adagiare le sue tenere guanciotte sui maglioni nuovi unicamente per smoccicarli a vita, rendendo tutto molto poco fashion. Il parentado però di solito si lascia commuovere facilmente, non sapendo che le smoccicate del Nano sono composte da un pericoloso idrocarburo in grado di penetrare nel più profondo delle fibre destinando il capo di abbigliamento alla precoce rovina. E così, ci ritroviamo con nonni, bisnonni, cugini e conoscenti segnati a vita dai mocci corrosivi, con un pessimo effetto di rimando sui lasciti testamentari.
Oggi, per esempio, ha smoccicato su un meraviglioso maglioncino misto cachemere della Nonna Ansia, sul quale avevo messo i miei famelici occhi lupini. Ovviamente, adesso che ha le spalline cementificate, mi piace già di meno.
Se riesco a scoprire un antidoto per le terribili emissioni nasali del Moccioso Piagnucolone, è fatta. Chissà quanti bei maglioncini nuovi mi becco.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Sììììììììììììì!!!!!!!!!
Pensa che io ho avuto la terrificante idea di comprare un copridivano blù. Che al momento è festonato di strissie... latte di stelle? lacrime di fata? No...
MOCCIO! :D

Anonimo ha detto...

Il figlio del mio collega Ettore ha un problema del genere, credo dovuto alla dermatite atopica. E' ridotto a dormire in treno, quando viene al lavoro, perchè di notte il pargolo smoccola, tossisce e sbraita.
Leela

Anonimo ha detto...

questo post mi ha terrorizzato. se il nano-malanno arriva anche qui, giuro che lo faccio. prendo il mio zaino, la tenda, e vado a fare trekking in nevada.

Anonimo ha detto...

Anche il Topo soffre di un malanno "dal tramonto all'alba", trattasi però di tosse catarrosa con vomito...sentirmi dire da mio marito "eh poverino, almeno si è liberato" mentre io pulisco vomito alle 3 di notte mi rende capace di uccidere...Hai tutta la mia comprensione!

Anonimo ha detto...

Ma il nano-malanno per caso ha anche come effetto collaterale il risveglio ripetuto ogni 30 minuti e la tosse convulsa nei rari momenti di sonno del nano? Se è così, ho ben due nani che ne sono affetti (mentre io sto uscendo pazza...)!

Anonimo ha detto...

c'e' da uscirne pazze veramente...ma quanto moccio ci sta in 11 chili? io ogni volta non me lo spiego!

Anonimo ha detto...

la sindrome del tuo nano è simile a quella del mio, con la differenza che, in alcuni periodi del mese (causa asilo) a lui questo morbo lo colpisce tutto il giorno, e non è raro sentire in tutta la casa il suo richiamo incavolato; "mamma, mochooooo", e vedere un'orripilante striscia verde colargli per il naso.

Ciao, Valentina www.valewanda.blog.tiscali.it