Domenica mattina e la colazione ottimista
Stamattina non ce n’è per nessuno: siccome è domenica e siamo tutti a casa, la mamma ha pensato di risvegliare la dolce metà con la delicata fragranza delle celeberrime frittelle americane, i pancakes! Evviva!
La realizzazione è semplicissima, lo dice il sito http://www.cosacucino.it, una specie di serbatoio universale di tutto lo scibile culinario, basta armarsi di pochi semplici ingredienti quali farina, latte, lievito in polvere e un uovo.
E che ci vuole? Se le massaie americane riescono a fare i pancakes, perché non dovrei riuscirci io che sono italiana e quindi molto più portata all’arte culinaria per definizione?
“Mescolare 400 gr di farina con 500 gr. di latte.” Okay, mi sento già molto yankee. Mi armo di fruste e comincio l’impasto. Uh oh, prima difficoltà: mi rovescio il latte addosso. Porco schifo, fa niente, andiamo avanti. Seconda difficoltà: si formano dei grumi grossi come gnocchi. Orcacciavacca, la ricetta non dice “ aggiungere un pizzico di sale, mezzo cucchiaino di zucchero ed una bustina di lievito in polvere quando il composto sarà pieno di grumi da far schifo”, piuttosto dice “ aggiungere un pizzico di sale, mezzo cucchiaino di zucchero ed una bustina di lievito in polvere quando il composto sarà liscio e ben mescolato”. Devo aver fatto qualcosa che non va… ma comunque non mi arrendo, tiro fuori un colabrodo a reticella e colo il tutto. Nel frattempo si sveglia lo gnomo, bello allegro e cinguettante. E pieno di cacca. Resisti, gnometto, la mamma finisce di mesco…
Oh, no, devo interrompere la ricetta per cambiare il piccolo che sta già ululando come un antifurto, altrimenti sveglia il marito, ed addio sorpresa. Vabbè, fa niente. Mi tolgo il grembiule, afferro lo gnomo inquieto e lo spoglio, gli lavo il culetto, gli metto un pannolino nuovo ed abbandono il pannolino caccoso su un mobile dell’ingresso, la toglierò dopo che avrò finito di mescolare.
Ok, il mescolìo (la mescolanza? Il mescolamento?) è ben riuscito, a questo punto posso dare il via alla padella ed aggiungere tutte quelle cose che dice la ricetta. Intanto il piccino si è sistemato a tavola sul suo seggiolone, e sta lanciando contro il muro dei pezzetti masticati di biscotto plasmon gorgogliando allegramente. Tutto il mondo sorride, stamattina: siamo tutti a casa insieme, e la mamma fa le frittelle per colazione, il piccolo gorgoglia benissimo e non sarà di certo un muro sporco di biscotto plasmon a rovinarmi la giornata. Tanto il biscotto dal muro viene via, che ci vuole?
Cuocio il primo pancake, quello di prova. Con la palettina controllo la cottura: non cuoce. Alzo la fiamma: ecco che brucia. Argh, ma tanto era di prova, adesso ne faccio subito un altro. Niente rovinerà questo meraviglioso ottimismo mattutino, nemmeno gli schizzi di composto che sto spargendo in tutta la cucina.
Il secondo pancake è venuto bene dal lato A. Il lato B brucia perché mi devo allontanare per raccogliere il ciuccio che lo gnomo, in preda ad un attacco di sacro furore, scaglia sotto il tavolo e che subito rivuole, altrimenti urla. Ma tanto era di prova anche il secondo. Il terzo cuoce benissimo fuori, ma da un buco su una facciata fuoriesce l’interno ancora crudo. Ho il sospetto che sia più semplice raggiungere il punto di fusione del nucleo che la perfetta cottura di questa straminchia di frittelle americane, comunque non mi arrendo e continuo a cuocere. Verso la settima frittella, ci prendo la mano e comincio anche a darmi delle arie con la padella in mano. Purtroppo la nona frittella si spatascia al suolo, in un delirio di onnipotenza tento il lancio con rivolgimento aereo che purtroppo riesce solo parzialmente, ovvero la frittella si gira sul lato giusto, ma purtroppo inciampa nel manico della padella e cambia traiettoria. Inutile dire che la frittella lascia il suo segno indissolubile sul mio pavimento di cotto. Così quando guarderò quella macchia, mi verranno in mente questi straca**i di americani, che si svegliano ad ora antelucana per far casino in cucina rompendo l’anima a tutta la famiglia, che magari di domenica vorrebbe dormire. E’ un miracolo che il marito non si sia svegliato, per cercare gli attrezzi ho tirato delle gran padellate contro l’interno del mobiletto che avrebbero svegliato anche uno in coma.
Vabbè, dai, abbiamo almeno due frittelle per uno sane sane. E quante ne vuoi mangiare, di queste frittellacce piene di grasso che fanno venire un culone enorme ed i brufoli? Mica vogliamo diventare come gli americani, che sono tutti obesi? Ma sì, 2 frittelle a testa bastano ed avanzano, te lo dice la mamma.
Cavolo, come ho conciato la cucina in una mezz’ora scarsa. Il lavello è ingombro di utensili sporchi di questa brodaglia immonda di cui sono fatti i pancakes, ci sono schizzi ovunque e quelli sui fornelli si stanno già incrostando inesorabilmente (e ci vorrà un esorcista, per mandarli via), c’è fumo e puzza di bruciato, ed un vago sentore di… di…
“Cacca!” esordisce la dolce metà appena sveglia, brandendo il pannolino caccoso dimenticato (argh) sul comò dell’ingresso.
Buon giorno, famiglia De Lupinis!
1 commento:
Ciao!
Ho scoperto ieri (4 maggio 2010 - data storica) il tuo blog. Bellissimo ^___^
Adesso sono ripartita dalle origini per leggerlo "in ordine" e ti dico il mio segreto per degli ottimi pancake: compro il preparato gia' fatto su Ebay, comprensivo di sciroppo d'acero canadese originale... troppo facile? pero' il risultato e' spettacolare.
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