giovedì 15 maggio 2008

Nonno Alzheimer e lo shopping. Cioè Nonna Ansia e lo shopping.

Nonno Alzheimer è un grosso e nerboruto energumeno. E' alto quasi due metri, è circonfuso di capelli lanosi color pepe e sale e porta una barbaccia impestata che fa davvero paura. Ha due manone come due pale da forno, e sono sicura che se d'improvviso diventasse violento mollerebbe di quegli sganassoni da farti fare il giro completo alla testa almeno 3 volte persino a Bud Spencer. Pure gli occhi di Nonno Alzheimer sono spaventosi: blu-profondità oceaniche, stretti e lunghi. Se non fosse per il giallo, che non gli dona per niente e che è meglio che eviti di indossare, sembrerebbe un bisbetico marinaio norvegese, oppure un orco delle favole, di quelli che mangiano i bambini e si puliscono i dentoni coi loro miserevoli ossicini.

Nonno Alzheimer non si compra i vestiti. Una volta, preso da furore da shopping compulsivo, è andato in un negozio di articoli sportivi ed è tornato a casa con delle camicie simil-hawaiane che Magnum P.I. si sarebbe profondamente vergognato di indossare, una più orrenda dell'altra, ma che per far dispetto alla Nonna Ansia, regina del bon ton, si è incaponito a portare per tutta un'estate. Dalla memorabile discussione coniugale che ne è scaturita, proviene il Regio Decreto che vieta a Nonno Alzheimer qualunque tipo di acquisto inerente all'abbigliamento.

Ai vestiti di Nonno Alzheimer ci pensa Nonna Ansia, che si reca semestralmente nei soliti due negozi e fa man bassa di polo a maniche lunghe per l'inverno e polo a maniche corte per l'estate, tutte rigorosamente blu o pastello, per far risaltare la carnagione dice lei.
Nonna Ansia non gli permette neanche più l'acquisto delle scarpe, ma se ne occupa lei personalmente. Nonno Alzheimer porta il 47, ed in effetti non è cosa semplice trovargli calzature adeguate.
Ma da quando in città è arrivato il negozio della G*ox, siamo a posto. Nonna Ansia si è entusiasmata per la storia della scarpa che respira, ed ogni tanto si fa prendere dal raptus scarpifero e compra G*ox a tutto spiano.

A Nonno Alzheimer ha comprato non so quante scarpe che respirano. Deve essere piacevole indossare una scarpa che respira, penso. Non lo so, io non ne ho idea, non avendone mai avute. Le mie scarpe di solito rantolano, qualcuna chiede pure pietà, ma respirare quello mai, non lo hanno mai fatto. Chissà come deve essere indossare una comoda calzatura che respira e camminarci dentro. Io mi sentirei un po' in colpa, sapendo che ogni volta che saltello pratico uno pneumotorace ad una scarpa innocente, ma io sono una che si fa un sacco di problemi.

Nonno Alzheimer comunque è andato oltre: dopo aver tuffato ripetutamente il piedone in una pozzanghera, ha brevettato una novità assoluta in campo mondiale. Adesso la scarpa sinistra del paio di camoscio beige non respira più bene come la destra, ma emette delle minuscole ma perfettamente udibili flatulenze. E' uno spasso sentirlo da lontano, mentre solca a grandi falcate il corridoio del suo ufficio. I colleghi di Nonno Alzheimer, non paghi delle sue comiche dimenticanze, lo applaudono all'arrivo e si piegano dal ridere. Soltanto lui non ride, anzi, proprio non capisce il perchè di cotanta ilarità: segno che l'orecchio ormai si è abituato al rumore di fondo, e ormai non ci fa più caso. Se per caso incrocia un parquet è la fine: l'altra sera, entrando in un ristorante elegantissimo, la scarpa sinistra ha deciso di mettersi in gioco ed ha mostrato ad una piccola folla di persone di cosa è realmente capace. Al suo passaggio, i volti si levavano dalle bisteccone di chianina e dai deliziosi antipasti fingerfood, le conversazioni ammutolivano e si udiva lei, sola, la beige di camoscio, nel silenzio della sala.
Il mio babbo non se ne rende conto, ma ha brevettato la scarpa che scoreggia.

Babbo, sei troppo avanti.

6 commenti:

PIKU ha detto...

la scarpa che scoreggia è fantastica, secondo me se la proponi alla G.ox c'è modo pure di far quallche soldino coi diritti...
buona notte
:) PIKU

Anonimo ha detto...

direi che anche le all star scoreggiano!

Anonimo ha detto...

Fantastico! Qualcuno di voi sicuramente ricorderà le mitiche "Me*ap" degli anni '70, molto in voga, anche se per un brevissimo periodo, a causa del loro piccolo difetto: non respiravano per nulla, anzi erano costantemente in apnea. Appena indossate, diciamo dopo circa 10 minuti, cominciavano a emettere il fetido odore di carogna in avanzato stato di putrefazione... Che tempi!
Un saluto. Occhidiprato

Anonimo ha detto...

Le mie scarpe, invece, boccheggiano.
Di norma ne compro un solo paio ogni anno o due...
Leela

Alice Nicolotti Perotti ha detto...

Meglio quelle che sgorreggiano che quelle che squittiscono:
Da bambina conobbi un paio di mocassini che non solo puzzavano come scorie ma cigolavano. Ad ogni passo avevo l'impressione di calpestare uno scoiattolo, "Squiiiiiky!"
Ma il babbo non dovrebbe fare qualcosa pure per il lato destro? Magari l'altra scarpa la fa che rutti...
Alice suggeritrice

thecatisonthetable ha detto...

Beh, cotanta figlia non poteva che eesere uscita dall'uomo con la scarpa che scoreggia...
Ecco, voleva essere una lode, ma fose non è uscita tanto bene...