venerdì 30 novembre 2007

Vocabolario Nano-italiano

Il Nano adesso parla, e dice alcune cose.
Ce ne sono di imbarazzanti tipo il mantra dell'altro giorno, ce ne sono di buffe, ce ne sono di intelligenti, e ce ne sono di oscure, il cui significato non è dato di sapere.
Il famigerato pastore tedesco in realtà, ahimè, è un gatto. Il gatto fa BAAAAAAAAAAAAAÜ, mi pare evidente. Il coso per imparare i versi degli animali della Chicco (che noi non abbiamo, e che io di certo non comprerò), che è un po' l'accademia della Crusca per quanto riguarda la fonazione nanesca, sostiene che il gatto faccia MIAO e che sia il cane a fare BAU. Ma siccome in questa casa siamo poliglotti, ma soprattutto ci piace parecchio fare quel che cazzo ci pare, noi si dice BAAAAAAAAAAAAAÜ, vabbene?
Culo in nanese non vuol dire parte anatomica del corpo umano sulla quale siamo soliti sederci, bensì significa quello. Quello va ripetuto decine di migliaia di volte di seguito, fa parte di un rituale per impossessarsi degli oggetti senza inciampare nelle proprie scarpe o battere la testa in qualche spigolo di un mobile. Il Nano, adesso, corre per casa sussurrando il celebre mantra, e hai voglia a spiegare alla vecchia zia ottuagenaria che culoculoculoculo non è quello che pensa lei: ci ritroviamo diseredati, e tanti saluti.
Il gioco del nascondino adesso si chiama DDDDDDDDDI'. Abbiam provato col settete, col cucù, bubùsettete e tutte le varianti regionali, nazionali e internazionali, ma non c'è verso: lui si nasconde dietro una tenda, e quando risbuca fuori molla un DDDDDDDI 'sorridendo con quei suoi dieci palettoni di denti, e non c'è niente da fare.
Insomma, son bei progressi.
Ah, e per quanto riguarda i pronomi dimostrativi, c'è anche qutto.
Siamo avanti una cifra, noi Lupini.

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