mercoledì 7 novembre 2007

Il giardiniere

Noi Lupini siam campagnoli. Ossia viviamo in campagna in un appezzamento di terreno, ci vestiamo come la famiglia Ingalls e ce la spassiamo in bel giardinone grande e disordinato.
Un po' di tempo fa, si decise di rivolgerci ad un giardiniere che di tanto in tanto ci venisse a dare una sistemata alle siepi. Fino ad allora facevamo tutto da noi, con risultati piuttosto disastrosi: potature che stazionavano per anni in attesa che qualcuno le buttasse via, tosaerba perennemente in riserva, vasi accumulati negli angoli ad accogliere erbacce e piante infestanti, rampicanti carnivori che ti ghermivano inglobandoti nelle loro spire. Insomma, una tragedia.
Mio padre, che è uomo pragmatico, ha pensato di chiamare un omino. L'omino in questione è un umarell agricoltore in pensione, e ce lo ha raccomandato la moglie.
"Ma come, la moglie? E che cacchio di raccomandazione è?" gli facciamo noi.
"Calmi, calmi. Da quando è in pensione, sta tutto il giorno in casa a rompere le palle alla sua signora, che non vede l'ora di toglierselo di torno."
Mio padre ha preso questa credenziale come intento di buona volontà. Oltretutto, l'omino gode anche di ottime referenze: ha fatto il giardiniere nientemeno che dalla Marchesa (che è una nobildonna delle mie parti, famosa per essere una donna esigente e rompicoglioni.)
Orbene, l'omino viene due volte al mese.
La differenza tra il prima ed il dopo è impalpabile. Le potature son sempre lì, solo la carriola è stata spostata da dove era parcheggiata. Mio padre, che si sospetta che abbia una forma subdola di Alzheimer, si guarda intorno tutto contento e dice: "Ma che bel lavoro che ha fatto, l'omino!". Noi tutti ci guardiamo interdetti. Bel lavoro? Mah. Le foglie secche son tutte al loro posto, abbiamo solo più sacchi di concime e di terriccio in giro, capirai la differenza.
L'altro giorno mia madre vede l'omino dalla finestra, alle prese con una pianta di agrifoglio. Una pianta speciale, perchè è di quelle che a Natale fan le palle. L'omino la stava segando al pari.
Mia madre si precipita fuori urlando "Nooo! Non è così che si pota l'agrifoglio!", ma ormai era troppo tardi. La pianta era stata segata.
"Ma Omino, ma le pare questo il modo di potare? E menomale che lei ha fatto pure il giardiniere dalla Marchesa"
E l'Omino, senza alzare gli occhi dal lavoro: "Eh, ma mi ha anche licenziato."

Amen.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

la descrizione del tuo giardino prima dell'intervento dell'umarell si attaglia perfettamente al nostro. Anche quella dopo in verità.

Anonimo ha detto...

Incapace, OK. Onesto, però ;-)

paola baronio ha detto...

Beh ci sara stato un motivo se la moglie lo voleva fuori di casa :-DD

PS: ma il tu cognato non fa il giardiniere?

Anonimo ha detto...

mmm, noi abbiamo 100 mq di giardino, e abbiamo serie difficoltà a non far crescere la giungla, certo non siamo aiutati dalla ricchezza del terreno reso fertile dal lago. Ci siamo divisi i compiti, io sradico erbacce, marito passa il tagliaerba e Mercoledì va a caccia di ranocchie.
Simpatico l'omino ;-) L'hai licenziato?

sono mulan ha detto...

Il nstro giardino fa schifo ma noi almeno risparmiamo i soldi dell'Omino.

Anonimo ha detto...

è il padre di chi dico io???

Lupina ha detto...

@TYTTY: noo, il padre di Chidicitu è il nostro muratore-aggiustatutto!