mercoledì 14 novembre 2007

Peli.

Sebbene in passato abbia lungamente disquisito sulle mie pelurie, io non posso davvero definirmi una donna-lupo. Non sono pelosa, insomma. Non troppo.
Però ho un pelo, uno solo, che si è ribellato. E' insorto in mezzo a tutti gli altri, sollevando la testolina, ed ha deciso di abitare permanentemente nel mio corpo proprio là dove non ci si aspetta.
Il pelo è grosso, nero e si chiama Gigio.
Il pelo Gigio fa come gli pare. Il pelo Gigio è indomabile, e ti frega sempre sul tempo.
Hai voglia di andare dall'estetista a farti scotennare. La mia estetista, poi, (sempre che si ricordi di me), è pure una meticolosa: "Lupina, ma guarda che strano, hai un peletto nero sotto il mento. Lo tolgo?" " Fai pure. Ma aspetta, fammi vedere: ma è il pelo Gigio! Sappi che non servirà"
E la mattina dopo mi sveglio, mi guardo allo specchio e zac: il pelo Gigio è tornato, solo un po' più in là.
Io con questo pelo Gigio ci ho combattuto per anni. Il pelo Gigio è bastardo. Che tu lo recida col rasoio, lo strappi via con le pinzette o la ceretta, lui se ne sbatte. E' peggio della tenia, se non gli si stacca la testa lui continua a vivere, e striscia zic zic zic sotto la pelle del corpo alla ricerca del poro giusto dal quale sbucare facendoti fessa.
In gioventù mi depilavo le gambe e le ascelle con precisione chirurgica in vista di un appuntamento galante, mi pettinavo e truccavo sapientemente, il mio gentiluomo mi veniva a prelevare, ma io provavo sempre quella inquietudine da inadeguatezza cosmica. "Ma no, stai benissimo, " mi dicevo, ma bastava un'occhiatina allo specchietto di cortesia della macchina per far crollare tutte le mie certezze: il pelo Gigio era di nuovo lì, stavolta nascosto in un sopracciglio. Ed io mi ritrovavo seduta al ristorante a tentare di strappare il pelo ribelle mentre lui non guardava, mentre lui vedeva benissimo queste mie manovre, mi catalogava tra le pazze piene di tic nervosi e non c'era futuro.
Certe volte mi svegliavo sentendomi orrenda, con dei criceti nelle narici ed i baffoni da forzuto del Caucaso, ed al pelo Gigio non ci facevo caso, in mezzo a tutto lo sfacelo circostante. Il fatto di sapere che lui era lì era la mia certezza.
Il pelo Gigio non è mai andato in ferie. Casomai si è nascosto in zone inarrivabili del mio corpo tipo metà schiena, mostrandosi solo in qualche occasione balneare o di amorosi sensi. Facendosi comunque notare. Perchè comunque la caratteristica principale del pelo Gigio, oltre l'indomabilità, è la capacità di migrare sottocute e riaffiorare là dove meno te l'aspetti. Una volta, durante una lezione universitaria parecchio noiosa, mi sono messa a cercare il pelo Gigio nelle zone che di solito passano un po' in secondo piano, dato che era un po' che non lo vedevo in giro. Ero in un'aula maledetta con l'acustica al contrario, quella che se bisbigliavi un porcamiseria il professore microfonato ti guardava dritto in faccia dicendoti prego?Sì, proprio lei, signorina.
Dopo un po' che mi ispezionavo le braccia inutilmente, ecco che ti spunta questo bastardo di pelo proprio sotto il cinturino dell'orologio, più ritroso e ribelle che mai.
Devo aver fatto un verso strano, oppure attirato l'attenzione con qualche colorita espressione di giubilo, fatto sta che tutti si son girati verso di me sorprendendomi con le maniche a mezz'asta ed una faccia a metà tra l'ebete e l'entusiasta, ed il pelo strappato con le nude mani tra il pollice e l'indice. Il professore mi consigliò di occuparmi di cose più costruttive per il mio ego che la glottologia, ed io in effetti obbedii.

Stamattina, il pelo Gigio non c'era più. L'ho cercato dappertutto, pensando che magari si fosse nascosto tra le pieghe del lardo dal quale sono circonfusa, ma lui nulla. Ho ispezionato anche le piante dei piedi e tra le dita, ma nulla, il pelo Gigio era latitante. Poi, guardando bene il Nano, mi sono accorta che ha un pelo lungo e nero su un orecchio: possibile che le capacità migratorie di un pelo si trasferiscano da madre a figlio?
Non pensavo che la maledizione del pelo Gigio si abbattesse sulla nuova generazione. Deve essere un difetto congenito, o qualcosa di simile, oppure si è trasferito via tetta con gli anticorpi.
Allora aveva ragione Eschilo sostenendo che i peli dei padri ricadono sui figli?
Mmh, forse erano le colpe, ma chissenefrega. In fondo il Nano è uomo, e gli uomini i peli li hanno di natura e non sono costretti a strapparseli brutalmente come facciamo noi.

Ho controllato meglio: il pelo Gigio del Nano in realtà si è rivelato pelo di gatto nero.
Sei salvo, figlio mio! Corri, Nano, corri tranquillo nelle tue ciabatte sgangherate: il pelo Gigio è ancora qua con me, pronto a farsi strappare e ricrescere mille e mille volte.
Nella vita non c'è niente di certo, tranne la morte. E il pelo Gigio.

3 commenti:

Zampetta ha detto...

Ma allora tutte abbiamo un "pelo Gigio"!!! Comunque è vero: si nasconde in alcuni momenti e poi zacchete torna fuori quando meno te lo aspetti.

Anonimo ha detto...

E' vero! Ce l'ho anch'io il pelo Gigio, però non è migrante, sta sempre lì sotto il mento. Periodicamente viene estirpato e poi, dopo un po', quando comincio a sentire tipo una spina conficcata nel mio mento, so che è ora di procedere di nuovo all'eliminazione!

paola baronio ha detto...

Uhhh..Sara venuto a far compagnia ai miei mille peli Gigi ;-DD