lunedì 27 agosto 2007

Giornatina niente male.

Stamattina, ennesimo prelievo di sangue. Mi alzo dal letto alle 6.30 con un mal di testa da paura, mi vesto, cambio e lavo il Nano che ha pensato bene di anticipare di un paio di ore la sua cacca mattutina, mi sciacquetto ascelle annessi e connessi velocemente, e mi slancio verso la macchina, essendo già io in ritardo clamoroso.
Occorre precisare che il prelievo di sangue, per la popolazione che abbia compiuto i sessantacinque anni, pare che sia un evento mondano senza precedenti. Ho passato l'intera gravidanza a farmi togliere litri di sangue, e non ho mai e dico MAI avuto la soddisfazione di essere tra i primi 10, ma cosa dico, tra i primi 25: c'erano sempre quei vecchietti che barcollando sulle loro anche bioniche arrivavano prima di me. Seguendo i discorsi di due vecchie, una volta, ho captato il seguente discorso: "A me lo vengono anche a togliere a casa, il sangue".
"Ah, sì, anche a me. Ma io preferisco venire qua, anche se devo prendere 3 pullmann, però vuoi mettere? Se succede QUALCOSA DI GRAVE almeno sto tranquilla." "Ah, sì, hai proprio ragione". Ma cosa vuoi che succeda? A 90 anni, se succede QUALCOSA DI GRAVE, cosa vuoi che sia? Al limite schiatti, ma ci sarai preparata, si presume. Ma noo, molto meglio andare ad intasare un laboratorio di analisi al mattino presto. Così magari quei disgraziati che devono fare la curva glicemica stanno digiuni fino a mezzogiorno e mezzo. Sai quante donne incinte ti saranno riconoscenti?
Vabbè, basta con le polemiche e con gli inciso .
Insomma, vado per accendere la macchina, e la macchina non si accende. Fa click click un paio di volte, poi più nemmeno quello. Morta. Schiattata. Defunta.
Per fortuna vedo uscire il mio babbo, che mosso a compassione mi accompagna.
Arrivo al laboratorio di analisi, aspetto 40 minuti (soltanto. Un record.), mi succhiano il sangue, mi attaccano uno di quei cerotti tremendi che mi strappano tutti i peli dal gomito, compro Vanity Fair e distrattamente lo appoggio su una seggiolina della sala d'aspetto, e me ne vado. Non appena mi rendo conto di averlo dimenticato, torno indietro, ma già è stato inghiottito dalla voracità di qualche anziana signora. Nessuno osa fiatare, solo sguardi miopi e colpevoli che si incrociano da dietro la prima pagina del Tirreno. Decido di lasciar perdere, e tiro di lungo.
Dopo aver vagato 10 minuti nel parcheggio senza ricordarmi che la macchina era a casa esanime sotto un albero, mi incammino a piedi verso la stazione degli autobus, distanza stimata 4 km.
A me piace un sacco, camminare. Cammino volentieri. Se non dovessi ANDARE A LAVORARE ALLE 9.00. E allora, conviene correre. Ed io ODIO correre, perchè si suda, mi sballonzolano le cicce ed in definitiva sono uno spettacolo penoso. Veder correre me è paragonabile solo al finale di The Elefant Man: si piange. E basta.
Mentre sono lì che faccio sballonzolare il lardo, mi telefona il Gig. Dal sottofondo di pianti isterici deduco che sia un pelino in difficoltà. Stamani lui è a casa con il Nano, il quale sta attraversando un periodo piuttosto "creativo", mettiamola così. E per creativo si intenda spaccatutto fuori controllo.
Mi comunica un po' affannato che il Nano ha rifatto la cacca, ma stavolta una montagna intera. La cacca inarginabile è persino scappata via dal pannolino e dai pantaloni (nuovi), ed ha inondato il lettino le cui lenzuola sono state messe nuove nuove ieri mattina. Mi chiede cosa deve fare. Io sarei tentata di dirgli di rivolgersi direttamente ad Erode, ma glisso.
Arrivo sull'autobus, e naturalmente c'è da aspettare.
Ma chi ti becco, comodamente seduta su un seggiolino?
La vecchietta che era accanto a me!
E con la mia rivista in mano.

Si prospetta una giornatina davvero interessante.


Quizettino.
Cosa avrà fatto Lupina? Come si sarà comportata in questa spinosa situazione?

Opzione A- E' rimasta indifferente, tanto Vaity Fair fa cacare
Opzione B- E' rimasta indifferente, ma ha approfittato della prima scossa dell'autobus per cascare addosso alla vecchia e cacciarle un gomito in un occhio
Opzione C-Ha affrontato la vecchia, invocando la Giustizia, e pretendendo la restituzione del maltolto. Ha citato pure le Catilinarie per dare più enfasi all'orazione, ma sbagliando qualcosa perchè non se le ricordava.

Si vince una giornata in un Parco Acquatico Italiano. A sorvegliare un Nano, mentre una cicciona si abbronza.

5 commenti:

My ha detto...

ma io voglio sperare che sia la risposta A!!!!!!!! che diamine compri a fare vanity fair????
mi deludi!!!!!!!!

Gonza ha detto...

Io invece spero vivamente nella C, anche se avessi acquistato Stop (se ancora esiste). A me sti anzianini da sei milioni di dollari che con la scusa dell'età sgomitano, passano avanti senza scusarsi, ti spostano con la sola forza del mignolo sul bus (che tanto TE LO LASCIO il posto libero!)danno sui nervi.
GA

Anonimo ha detto...

eh, eh, eh .... è incredibile la quantità di ricordi che scatena in me il racconto di una cacca strabordante !!!

( povera dolce nonnina !!!)

Lupina ha detto...

Io gli anziani prevaricatori li... li... non so cosa gli farei, guarda.

Una vecchia l'altro giorno, al conad, mi è passata avanti in maniera così sfacciata che quando l'ho ribeccata in bicicletta le ho tagliato la strada con la mia Twingo Orca Assassina, facendola barcollare per un centinaio di metri. "Ora casca, ora casca", ma poi non è cascata.

paola baronio ha detto...

io voto B....
Vanity appena finito di leggere te lo mando io