venerdì 12 ottobre 2007

Aggiornamenti.

Stamattina gli Adorati sono venuti a prelevare il Nano, con la promessa di riportarlo in tarda mattinata. Purtroppo mi sono dimenticata di chiarire il concetto di tarda, e me lo hanno riportato vispo come un grillo alle 10 e 45. La torta era in forno, la cucina era talmente lurida che sentivo tuonare l'Armageddon, la béchamel era sul fuoco e la mia mano girava e girava per dissipare anche il minimo grumo, ed il Nano piangeva tutte le sue lacrime bramando la tetta.
"Lo addormento e poi mi rimetto in pista" mi sono detta.
Ha. Anzi, doppio ha. Povera illusa!
Eh, già, perchè l'imperativo del giorno pare che sia camminare. Camminare a cazzo di cane, senza senso, a caso. Sbattere dappertutto, piangere, rialzarsi e camminare camminare camminare. Gli Adorati si sono dileguati sorridendo, ed io mi sono lanciata alle calcagna del Nano e delle sue esplorazioni random con testata incorporata. Peccato che ogni tanto il Nano si ricordasse del fatto che posseggo due mammelle adeguate al suo fabbisogno, e pretendesse di venire in braccio a ciucciare.
Siamo andati avanti così fino a che esausta non l'ho messo nel suo lettino ed ho messo un pentolino di minestrina al fuoco per cucinargli la pappa. Mentre lui urlava dal fondo del corridoio tutta la sua rabbia ed impotenza, io venivo investita da una nuvola di vapore dall'odore vagamente bruciaticcio, e sfornavo un agglomerato di ingredienti ormai fusi in un unico blocco di carbonella.
Insomma, la torta è bruciata sui bordi. Forse anche dentro, ma chi ha il coraggio di guardare? La prova-stuzzicadenti non è in grado di determinare lo stato del nucleo. Forse con una radiografia, o forse col carbonio 14,.
Insomma, ho di nuovo fatto un troiaio che mezzo bastava.
Adesso dovrò addormentare il Nano, ritirare fuori tutto e rimettermi a sfornellare.
Acciderba acciderbona.
Per lo meno la béchamel si è salvata.

Nessun commento: