lunedì 29 ottobre 2007

Come buttare via i soldi in un videonoleggio

I designer di Ikea son gente mlavagia.
Innanzitutto, danno dei nomi impossibili ai mobili. Roba che solo delle menti malate riescono a concepire. E poi usano dei materiali dall'oscura composizione chimica che provocano nei malcapitati acquirenti degli strani effetti collaterali.
Prendiamo ad esempio la cassettiera Kakka (non ho la A col puntino, in questa tastiera): è fatta apposta perchè dei gatti normalmente tranquillissimi diventino improvvisamente degli intagliatori di polene, e lavorino freneticamente giorni e giorni ad un montante per trasformarlo in una donna con le braccia aperte, pronta a frangere i flutti.
E che dire poi dei tappeti? Fatti con una fibra di una strana pianta carnivora tropicale che non appena ti ci avvicini ti abbranca e ti fagocita. La fibra, debitamente lavorata e ritorta, va a costituire il fantasioso tappeto Pillaakkera, che però nonostante i trattamenti di sbiancamento e coloritura mantiene intatte le sue proprietà avvolgenti, e fa inciampare le persone aggredendole ai calcagni.
Ma la cosa più oscura dell'Ikea sono i divani. "Imbottitura costituita all'86% di fibra vegetale", recita il catalogo delle meraviglie. Però non dice che il 14% è fatto di fibre di una pianta del sud est asiatico che sprizza tripanosoma gambiensis da tutti i pori, provocando sonnolenza cronica in tutti coloro che ci si siedono sopra.
E così i Lupini, sui loro variopinti divani economici, prendono film memorabili al videonoleggio della loro graziosa cittadina, li infilano nel lettore dvd e si accomodano coi loro culoni, pregustando una seratina cinematografica niente male.
E invece si ritrovano a dormire, con la bolla al naso come certi ceffi dei cartoni animati giapponesi, mentre sul video scorrono inesorabili i titoli di coda.
E gli svedesi lassù al freddo intanto se la ridono sugli Chateau-d'Axe, tanto loro hanno i soldi per comprarli, e restano svegli pensando a noi poveri squattrinati vittime della malattia del sonno.
E' un'ingiustizia, ecco. Un'ingiustizia bella e buona.
Adesso scrivo una email al Signor Ikea e gliene dico quattro.

6 commenti:

My ha detto...

che film era?

Lupina ha detto...

23. Un tizio ossessionato dai numeri che scopre il suo passato. Che ovviamente ignoro, avendo dormito tutto il tempo.

Anonimo ha detto...

Non sono i divani dell'Ikea...sò i divani IN QUANTO DIVANI...io e Allodolo ne sappiamo qualcosa!

Anonimo ha detto...

fermati subito.
che prima tappezzo la casa di quei divani, roba che il bimbillo non riesce a fare due passi senza sedersi e fare un pisolino.
poi, puoi anche lamentartene ;)
billo

Anonimo ha detto...

ho comprato le tende per l'ufficio: KVARTAL la struttura in alluminio, ANNO TUPPLUR i pannelli. Mi auguro che questi nomi impronunciabili abbiano un significato e che non siano solo il crudele gioco dei creativi dell'IKEA per ridere alle mie spalle.

Unknown ha detto...

sto leggendo da un pò il tuo blog e ad ogni nuovo post rido cosi tanto che mi vengono le lacrime agli occhi ! complimenti :)

ma poi perchè ce l'hai tanto con l'Ikea ?